Protagonista assoluta di Sabato, domenica e lunedì, adattamento televisivo del capolavoro di Eduardo De Filippo (in primavera su Raiuno), Monica Guerritore ha raccontato come è stato lavorare accanto ad un mostro sacro del teatro come Massimo Ranieri (Fonte Il Giornale):
Io e Massimo siamo come fratello e sorella. Quarant’anni fa Romolo Valli e Giorgio De Lullo ci svezzarono insieme al palcoscenico; e quando lui ha voluto una Rosa Priore più giovane, ancora piacente, mi ha telefonato. Il napoletano? Ma i miei genitori erano di Napoli: la musicalità di quella lingua io ce l’ho nel sangue. Quanto alle critiche, l’italianizzazione del copione serve solo a renderlo più comprensibile al resto d’Italia. No, no: sono altre, le cose che mi preoccupano. Restituire tutta l’umanità, tutto il calore del testo di Eduardo. Quello di Sabato, domenica e lunedì è un tema modernissimo – la rivendicazione del lavoro segreto, silenzioso e spesso misconosciuto, della donna – ma dentro una storia tradizionale, antica e bellissima; come oggi non se ne raccontano più. Trafficando ore e ore attorno al suo ragù, la silenziosa Rosa è come se dicesse al marito: “Guarda quanto ti amo”. Ma lui non lo capisce. E lei non glielo dice. Ecco un altro tema magnifico, alla Strindberg, alla Bergman (chissà perché sono sempre gli uomini, a capire davvero l’universo femminile): se siete innamorati, ditevelo. Non datelo mai per scontato. O ve ne dimenticherete.
Più scettica, invece, sul suo ritorno in tv:
C’è da chiederlo? Non farei mai le varie Isole, i vari Ballando, Io Canto, Tu canti, Egli canta eccetera. Che per la verità – e per fortuna – nemmeno mi offrono. La7 mi aveva proposto un’idea interessante, sulla quale avevo anche scritto qualcosa: una sorta di talk show sulle notizie positive e incoraggianti della settimana. Ma la cosa non è andata in porto. No, evidentemente è un destino: il mio sogno è sempre stato quello di diventare una brava attrice. E non posso farmi distrarre da altro.
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