Renzo Arbore e Gene Gnocchi attaccano la televisione generalista in due occasioni differenti, il primo in un incontro con i ragazzi de La Sapienza, il secondo in occasione di una tappa del suo tour, Cose che mi sono capitate.
Iniziamo da Renzo Arbore (video dopo il salto di Uniroma.tv): lo showman, che contestato la tv odierna a suo avviso troppo forte e troppo attenta ai dati d’ascolto piuttosto che alla qualità , dice (fonte Ansa):
Nella televisione di oggi si vedono paraculaggini una dietro l’altra. La tv attuale non mi è congeniale: è troppo hard, che tratti di politica o gossip. E’ piena di risse verbali. Da Santoro in poi, in tv cercano tutti di sconfiggere o ossequiare l’Auditel con furbaggini di diverso tipo. Anche se furbaggini non è la parola giusta. Inoltre i giovani sono mortificati con il velinume o con i ragazzi tatuati.
Il presentatore, che boccia il qualitel (troppo macchinoso) si augura di poter tornare in video per dare maggior spazio ai veri talenti, magari organizzando una sorta di jazz della parola (un torneo di improvvisazione) e soprattutto proponendo programmi più intelligenti ed educativi:
Bisognerebbe fare una tv soft, elegante, piena di talenti e non diseducativa come quella di oggi, che in continuazione dice al pubblico che bisogna essere paraculi, strillare il più possibile.
Gene Gnocchi, invece, rivela di essersi trovato male a lavorare con Paolo Bonolis, definito una persona che sgomita e con Luisa Corna che, a suo dire, manca di autoironia.
Il comico, che di contro ammira Teo Teocoli, Simona Ventura e Amanda Lear, si augura che gli italiani si stanchino del Festival di Sanremo e spiega perché non apprezza la tv generalista:
Sonia Grey a “Porta a Porta” parla di fissione nucleare! Almeno coi canali tematici c’è scelta e inoltre la tv generalista non inventa mai nulla. Bisogna sperimentare, a costo di fare il 12 per cento.