In tempi di crisi economica e spending review, il neo presidente della Rai Anna Maria Tarantola ha deciso di decurtare il proprio stipendio del 20 per cento guadagnando a 366mila euro rispetto ai 448mila dell’era Garimberti (nonostante l’accumulo extra di super poteri conferitole qualche settimana fa).
Il direttore generale, Luigi Gibitosi, invece, ha stipulato un contratto a tempo determinato (della durata di tre anni come la durata del Cda) per avere la possibilità , a fine mandato, di ricoprire altri incarichi anche non istituzionali. E’ stata intrapresa la giusta strada per garantire alla Rai una boccata d’ossigeno nel tentativo di ridurre i costi e invogliare gli inserzionisti ad investire sul servizio pubblico?