Al Corriere Della Sera, Pippo Baudo ha commentato (un po’ seccato) tutte le candidature per la poltrona di direttore generale della Rai:
Sembra una specie di Corrida. Dilettanti allo sbaraglio. Tutti a mandare i curricula a Palazzo Chigi. Ne ho visti negli anni di direttori generali catapulati alla Rai da altri universi e che hanno fallito. Penso anni fa a Giovanni Locatelli. O a Gianni Billia che veniva dall’Inps e magari avrebbe avuto tutte le carte in regola. Per non parlare di Mauro Masi che veniva addirittura da Palazzo Chigi. Ha speso un sacco di soldi, ha ascoltato tante raccomandazioni. Lasciamo stare certe telefonate… E con tutto questo non ha governato la Rai.
Il popolare conduttore si è rivolto al presidente Paolo Garimberti…:
Caro Presidente non si avventuri in scelte esterne al mondo Rai. Lasci perdere. Un altro esperimento e la Rai affonda. Occorre qualcuno che sia partito da un piccolo incarico e sia nella dirigenza per meriti e qualità. Ci vorrebbe un Biagio Agnes contemporaneo che inizio’ come giornalista, poi diresse la sede Rai di Cagliari, sperimento’ la prima Raitre e poi divenne direttore generale. Perché la Rai non è una specie di Montedison o Parmalat. E’ la principale azienda culturale e giornalistica di questo Paese che produce informazione, fiction, show, approfondimenti, giochi, talk show. Cosa puo’ chi non conosce già e governa questa macchina?
… ed al direttore generale Lorenza Lei:
Ha lavorato solo un anno e le attribuscono ingenerosamente tutti i demeriti e le colpe. Se dovrebbe restare, deve smetterla di tagliare sul prodotto, invece investire proprio lì risorse. E piantarla con i troppi contenitori pomeridiani, e non, rinchiusi dentro gli studi tv e che offrono un’idea claustrofobica, autoreferenziale quindi falsata dell’Italia. Aprirsi al mondo autentico. Col progetto Viaggio In Italia che sto realizzando per settembre su Raitre, ho scoperto realtà straordinarie e vivissime, testimonianze di una nazione capace di reagire e che non vuole cedere.
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