Nelle scorse ore, il presidente del Consiglio Mario Monti ha espresso un giudizio piuttosto negativo sui vertici Rai ed in particolare sul dg Lorenza Lei che, secondo lo Statuto della Rai, è la responsabile di tutte le scelte e gli indirizzi editoriali di viale Mazzini (Fonte Corriere Della Sera):
Chi vuole diminuire le tasse sa che è necessario rivedere enti e società , compresa la Rai, dove la logica della trasparenza, del merito, dell’indipendenza dalla politica non è garantita… La Rai è un esempio eclatante di enti e società che vanno rivisti.
Nel frattempo continua il totonomine per un posto nella dirigenza della tv di Stato (con una riduzione sostanziale dei consiglieri d’amministrazione da nove a cinque). Si legge sul quotidiano diretto da Ferruccio de Bortoli:
Enrico Bondi, dato fino a tre giorni fa possibile direttore generale ma nominato Commissario per la razionalizzazione della spesa sugli acquisti di beni e servizi. Per la presidenza si continua a fare il nome di Giulio Anselmi, per la direzione generale circolano quelli di due manager interni molto apprezzati a palazzo Chigi come Claudio Cappon, già due volte direttore generale, e di Giancarlo Leone, oggi responsabile della nuova struttura Intrattenimento e in passato vicedirettore generale. Ci sono anche le ipotesi di Francesco Caio e di Rocco Sabelli, manager uscente di Alitalia. Mario Monti vedrebbe con molto favore un nuovo metodo da parte della politica: cioè la nomina di consiglieri sganciati dall’universo dei partiti (niente ex parlamentari, per esempio) ma manager della cultura e dell’audiovisivo, capaci di affrontare immediatamente i gravissimi nodi che stanno stringendo viale Mazzini.
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