Nei giorni scorsi, il suo nome è iniziato a circolare insistentemente nei corridoi Rai per una possibile sostizione dell’epurato Parla con me (su Raitre in seconda serata). Pippo Baudo si sente pronto ad accettare questa nuova sfida (Fonte Il Corriere Della Sera):
Da una vita mi capita di prendere i posti altrui… Carrà e Corrado mi lasciarono Canzonissima. Presi sempre il posto di Corrado a Domenica in. È la legge dello spettacolo. Quando Modugno litigò con Rascel per Alleluja brava gente il suo ruolo fu affidato al giovane Gigi Proietti. Che poi diventò Proietti. E oscurò lo stesso Rascel.
Pippo ha già in mente un format adatto al pubblico di Raitre:
Già pronto, certo. Per ora niente titoli… Stile Raitre, intrattenimento ma cultura, cinema, teatro, attualità, identità italiana. Tutto in un tono sobrio, non è mica obbligatorio denunciare sempre, ossessivamente. Mi metto a disposizione di un’azienda di servizio pubblico che amo profondamente. Ho un contratto, e ne ringrazio il direttore generale Lorenza Lei, comunque basso rispetto a ogni media, 500 mila euro l’anno per due anni, e voglio onorarlo. Spero in tempi rapidi.
La voglia di tornare in televisione è tanta:
Caro mio, ho compiuto 75 anni, ho un’immensa voglia di lavorare e alla mia età ogni anno di fermo equivale a 5-6 anni di chi è più giovane. Ho esperienza: 52 anni di carriera. So fare il mio lavoro. Ma certo non protesto perché non mi utilizzano. Non mi agito. Vedo troppi martiri miliardari in circolazione… Mi sembra che Fabio Fazio, con cinque milioni e 400 mila euro in tre anni, non sia un perseguitato politico dalla Rai. Eppure parla come se lo fosse. Quest’azienda, dico, vogliamo salvarla o affossarla? Non vedo crisi irreversibili ma mi sembra giusto che programmi come quello della Dandini, per carità carino e divertente, vengano prodotti dentro la Rai, ricca com’è di tecnici, funzionari, intellettuali. Non parliamo di un programma complicato, suvvia. Ora aspetto il nuovo direttore di Raitre e mi auguro che torni Antonio Di Bella, gran professionista, con una visione internazionale della tv.
Baudo propone, inoltre, la sua formula vincente per uscire dalla crisi economica e creativa che, negli ultimi anni, sta colpendo il servizio pubblico:
Semplice. Differenza nettissima col modello commerciale di Mediaset. Ora fai zapping ed è tutto uguale. Musichette, due risate, ragazze che si mettono in mostra. Non dobbiamo ripiegare sulla tv bigotta, ma il servizio pubblico è un’altra cosa…