Per Corradio Formigli si tratta dell’esordio assoluto come conduttore, dopo tanti anni come reporter: stasera su La7 alle ore 21.10 parte Piazzapulita, il nuovo programma di approfondimento della rete di Telecom. E per l’ex collaboratore di Michele Santoro, la scelta del giovedì non è una sfida lanciata nei confronti del maestro, orfano di Annozero, ma che con Comizi d’amore dovrebbe andare in onda da ottobre proprio in quella serata, ma si tratta di una mera necessità dettata dal palinsesto:
Era l’unico giorno disponibile della settimana, dato che al lunedì c’è L’infedele, al martedì Ballarò, al mercoledì la Champions e al venerdì tornerà più avanti la Bignardi su La7.
Sul nuovo progetto dell’anchorman, Formigli non si sbilancia:
Vedremo cosa farà e se andrà in onda di giovedì. Intanto partiamo noi. E, comunque, c’è posto per tutti. Noi facciamo un altro tipo di trasmissione.
Piazzapulita non sarà come Annozero, rassicura il conduttore su nell’intervista a Il Giornale:
La diversità è che non ci sarà una personalizzazione. Annozero era Santoro. Io, che ho una lunga storia di reporter sulle spalle, mi pongo semplicemente come il capo degli inviati. Non ho intenzione di fare alcun editoriale, che francamente non importerebbe a nessuno.
Poi Formigli si sbottona sulla questione della libertà giornalistica:
Come in tutti i giornali ho comunicato al direttore responsabile il tema della puntata e gli ospiti. Non mi sento un “diversamente libero“: la libertà si ottiene praticandola, non te la dà lo spirito santo e nessuno può dare il patentino di libertà a qualcun altro.
E su Santoro:
Michele vuole fare l’editore di se stesso, non vuole rendere conto a nessuno. Usa forme di espressioni teatrali e operazioni di marketing per andare alla conquista del mercato, per questo lancia la gara di chi è più libero.
Formigli, il quale ammette che non sarà tra i finanziatori spontanei di Comizi d’amore (Santoro ha chiesto l’aiuto dei telespettatori con il versamento di 10 euro), non si sente un traditore nei confronti del suo maestro:
Penso che essere liberi non significhi per forza di cose litigare con il proprio padrone di casa. Sono un giornalista di 43 anni cui è stata offerta un’occasione importante. Questa chance me la sono tutta guadagnata. Perché non avrei dovuto accettare? Michele è il mio maestro, con lui ho lavorato 12 anni, gli devo molto, ma gli ho dato anche moltissimo, penso che siamo pari.
La puntata di stasera sarà dedicata alle ultime inchieste che riguardano il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, collegate alla crisi economica, e la P3 (prevista un’intervista a Flavio Carboni).