L’addio (più o meno annunciato) di Paolo Ruffini dalla direzione di Raitre avrebbe aperto una riflessione interna tra i vertici dell’azienda di Via Mazzini. Lo stesso presidente della Rai, Paolo Garimberti ha espresso tutto il suo rammarico per la partenza di Ruffini (Fonte Ansa):
Sono profondamente dispiaciuto che Ruffini vada via. È una risorsa per l’azienda e un’eccellenza per il Servizio Pubblico e lo ha dimostrato in questi anni coniugando qualità e ascolti. Ci ho parlato ha parlato a lungo nei giorni scorsi per dirgli che poteva stare tranquillo perchè – contrariamente a quanto è stato scritto – non c’era alcuna intenzione di sostituirlo al vertice di Rai3. Questo per chiarire che la politica non è stata determinante nell’uscita di Ruffini e per mettere fine a troppe interpretazioni maliziose o faziosi. A lui va un sincero in bocca al lupo per il proseguimento della sua brillante carriera, i ringraziamenti per quanto ha fatto in Rai e i complimenti perché il mercato sceglie sempre i migliori.
Ha aggiunto:
A proposito di mercato, devo dire con sincerità che c’è un aspetto dell’addio di Ruffini che mi preoccupa: la capacità della Rai di restare sul mercato, a maggior ragione ora che ci sono soggetti che si stanno muovendo in modo particolarmente aggressivo. E’ ora dunque che la politica lasci libera l’azienda, che faccia in modo che la Rai abbia ciò che le è dovuto in termini di risorse e che la metta in condizione di operare come una vera società per azioni che è una cosa profondamente differente dalla pur rispettabilissima pubblica amministrazione. Al tempo stesso al suo interno la Rai deve saper restare competitiva sul piano dell’efficienza, offrendo prodotti migliori a costi contenuti, in sostanza aumentando la qualità complessiva dalla sua offerta. Questo è il difficile compito che aspetta questa azienda, una sfida che sono però convinto si possa vincere.
Anche il portavoce dell’Italia dei Valori, Leoluca Orlando, non ritiene giusta l’uscita di scena di Ruffini (Fonte Iris Press):
Con l’abbandono dell’azienda pubblica da parte di Ruffini vince il metodo Bisignani. Da quando è arrivato il nuovo direttore generale, inoltre, è un continuo ‘Vieni via con Lei’. La Rai ha perso via via tutti i pezzi migliori che hanno fatto la fortuna dell’azienda, professionisti che hanno avuto la colpa di non essersi piegati alle logiche di potere berlusconiane. Lorenza Lei in questo sta faceondo un’ottimo lavoro. L’azienda è piena di debiti e si lansciano andare i pezzi pregiati autori di trasmissioni in grado di racogliere ingenti introiti. Facciamo le nostre congratulazioni al neo direttore de ‘La7’ augurandogli di portare avanti l’incarico ricevuto con la serietà e la professionalità che lo hanno sempre contraddistinto e convinti che farà la fortuna della Rete.
Antonio Verro, consigliere d’amministrazione della Rai, ha commentato (Fonte Asca):
Con la partenza di Ruffini la Rai perde un valido professionista. Non abbiamo mai condiviso una comune visione sulla televisione di servizio pubblico ma tuttavia, come consigliere Rai mi preoccupa moltissimo la sua nomina a Direttore di un concorrente come La7. Dalle agenzie vedo che altri consiglieri hanno trovato spunti, persino in questa occasione, per fare polemiche sul Tg1 e riprendere il discorso dell’inchiesta di Trani. Mi auguro che la cosa non diventi un’ossessione perche’, alla ripresa dei lavori del Consiglio, ci troveremo a valutare questioni ben piu’ serie, come ad esempio quelle riguardanti l’equilibrio e il pluralismo politico nelle edizioni del Tg3.
Sergio Zavoli, presidente della Commissione di Vigilanza Rai, ha aggiunto (Fonte Ansa):
Con il venir meno del contributo di Paolo Ruffini ai valori del Servizio pubblico la Rai non rinuncia solo a un dirigente di prestigio, ma s’indebolisce nel suo complesso. Occorre una più sollecita, previdente ed efficace percezione del pericolo che queste rinunce rappresentano anche in ordine al più generale problema di un risanamento che l’Azienda non può lasciare alle controversie legali o alle legittime lusinghe che altri esercitano sui suoi più reputati professionisti.
Il vice presidente della Commissione Vigilanza Rai, Giorgio Merlo, Pd, si è limitato a riferire (Fonte Asca):
La fuga di Ruffini dalla Rai non e’ certamente una bella notizia per il servizio pubblico. Per onesta’ intellettuale, pero’, spiace rilevare che la scelta di Ruffini e’ del tutto personale e non legata a decisioni dell’azienda. Del resto, e’ a tutti evidente la netta discontinuita’ rispetto al recente passato intervenuta ai vertici aziendali. La sensazione che si coglie, adesso, e’ che ci sia una doppia volonta’ tesa ad indebolire il servizio pubblico: da un lato chi la persegue per motivi politici di normalizzazione e, dall’altro, chi punta progressivamente a rafforzare la concorrenza. Che si tratti di Sky o di La7 poca differenza fa.