Sull’ultimo numero del RadioCorriere Tv, il presidente Paolo Garimberti ha celebrato degnamente la nascita di Raidue nell’ormai lontano 4 novembre 1961:
Non pensavo, allora quando ero direttore del Tg2, di trovarmi oggi da presidente della Rai a celebrare il 50/o anniversario di Rai2 o come si chiamava il Secondo Programma. La rete è stata la fucina di tanti talenti e la sede dove sperimentare nuove formule di trasmissioni e nuovi linguaggi, che si sono poi affermati proprio grazie a quella vetrina. Programmi che hanno lasciato il segno ed eredità importanti e un tg agile, veloce, moderno che ha segnato una svolta nel giornalismo televisivo.
Sono passati appena 50 anni:
Quando arrivai al Tg2 sapevo che mi si chiedeva di fare un buon telegiornale, equilibrato, attento alle nuove istanze che si muovevano nel paese, insomma un tg del servizio pubblico e non una testata di parte. Lo dico apertamente, non per rivendicare un titolo di merito, ma per spiegare lo spirito con cui allora si affrontava la chiamata in Rai, con i suoi doveri e la sua missione da rispettare. Si trattava di seguire la strada tracciata dai miei predecessori, grandi professionisti che sapevano distinguere tra informazione e propaganda, tra fatti e commenti, e che non si lasciavano irretire dalle telefonate che potevano ricevere. Poche, in verità, fatte da interlocutori con cui si ragionava liberamente e che non pretendevano di dare indicazioni o suggestioni interpretative.
Da allora, le cose sono cambiate:
Tra la politica e il giornalismo vigeva un reciproco rispetto e non esisteva la volontà di prevalere. I tg della Rai non dovevano e non volevano essere organi di partito. Oggi molte cose sono cambiate, ma mi fa piacere rilevare che la tradizione di serietà professionale del Tg2 si sia mantenuta inalterata grazie a chi ne ha avuto la responsabilità dopo di me avendo cura di preservarne autonomia e indipendenza, doveri questi richiamati nei principi fondamentali del servizio pubblico. Auguri a Rai2 e al Tg2.