Alla vigilia della chiusura del primo ciclo di Avanti un altro, Paolo Bonolis tira le somme sul game show che ha riportato in auge Canale 5 nella sfida del preserale. Il conduttore è soddisfatto dei risultati ottenuti (Fonte Il Corriere Della Sera):
Moltissimo. È un prodotto completamente nuovo, pensato sulle corde che più mi appartengono. Ha avuto bisogno di tempo per trovare il suo equilibrio, ma a oggi dopo neanche due mesi di emissione ha ottenuto molto di più di quello che si sperava potesse ottenere. L’obbiettivo era cambiare il meccanismo ansiogeno e l’atteggiamento tensivo tipico dei quiz. La nostra è una goliardia priva di ipocrisia, molto leggera, dove si vince o si perde, ma resta un gioco. L’obiettivo della rete era il 17%, ormai siamo al 21% fisso come ascolto contro un competitor fortissimo come “L’eredità” che ha un gravame pubblicitario che è meno della metà del nostro, eppure ormai facciamo gli stessi numeri.
Con Luca Laurenti, un sodalizio artistico che dura da anni:
Innanzitutto è un amico. E poi vive in un universo mentale parallelo rispetto al mio e quello che sgorga da lui è quello che probabilmente sgorgherebbe anche da me se non dovessi vestire il ruolo ortodosso del conduttore. Lui è the dark side of the moon. E non è affatto come sembra.
Bonolis ha espresso, inoltre, un amore quasi viscerale per alcune delle sue “creature televisive”:
Sanremo mi è piaciuto molto farlo. Mi sono divertito molto a scrivere le sei edizioni di “Ciao Darwin”, goliardia allo stato puro. Mi è piaciuto fare “Affari Tuoi”.
Senza negare, però, qualche errore durante tutta la sua carriera artistica:
Quando per dover necessariamente produrre in un breve lasso di tempo qualcosa non ho detto “no l’idea non ce l’ho” e partorimmo “Fattore C”, un clone per mettere una toppa sul buco della giacca.
BRAVISSIMO E SIMPATICISSIMO PAOLO… SEMPRE IL NUMERO 1… GRANDE PAOLO