L’addio di Paolo Ruffini dalla Rai ha scatenato il toto-nomine non solo per il suo successore alla direzione di Raitre, ma anche rispetto ad altri incarichi in azienda: la poltrona di direttore del Tg2, ad esempio.
Il capoguppo Pdl in Vigilanza, Alessio Butti, ha dichiarato al Corriere del sera:
Nella vicenda Ruffini la politica non c’ entra, è stato il mercato a decidere e se proprio il mercato cerca uomini Rai, ciò porta a una nuova valutazione delle professionalità aziendali, sottratta ai luoghi comuni.
E sul futuro di Raitre:
Lucia Annunziata quando era presidente della Rai ammise che la rete è “appaltata” alla sinistra. Una nuova direzione di Raitre non più faziosa potrebbe essere l’ occasione d’ oro per riequilibrare non solo quella rete ma per rasserenare tutta la Rai. Però bisogna mettere in conto che si aprirà una lotta interna al centrosinistra…
Al momento, la Rai di sinistra vede tra i suoi protagonisti Bianca Berlinguer al Tg3, Corradino Mineo a Rainews 24, Marino Sinibaldi a Radiotre, Silvia Calandrelli a Rai Educational (fresca di nomina) e Carlo Freccero a Rai 4. Il problema però sta nell’assenza di rappresentanti dell’area del Pd cattolica (ex popolare-margherita; per capirci, da Rosi Bindi passando per Paolo Gentiloni e Enrico Letta).
Intanto il Tg2 è senza direttore titolare addirittura da marzo dopo le dimissioni di Mario Orfeo, che lasciò la Rai per dirigere Il Messaggero. Ora la guida è affidata ad interim al vicedirettore Marcello Masi. La poltrona del Tg2 è in quota Pdl, mentre la candidatura di Susanna Petruni sembrerebbe essere quasi tramontata. Secondo il Corriere della sera, l’addio di Ruffini, però potrebbe spingere Lorenza Lei a metter mano anche su Raiuno (che non naviga in acque tranquillissime, dal punto di vista degli ascolti) diretta da Mauro Mazza. Quest’ultimo, infatti, fu nominato nel maggio 2009 in quota Fini ben prima del divorzio politico da Berlusconi. Ed ora ad alcuni berlusconiani la presenza di Mazza inizierebbe ad esser scomoda.
Infine, resta aperta l’ inchiesta che riguarda il direttore del Tg1 Augusto Minzolini, indagato per peculato a Roma per oltre 86 mila euro di note spese (ma ne ha già restituiti all’ azienda 68 mila). Se mai si dovesse arrivare a un rinvio a giudizio, non è esclusa la possibilità dell’allontanamento. La Rai ad agosto si riposa, in vista di un settembre di fuoco.