In un lunga intervista a Panorama.it, Monica Setta ha ricordato i fasti de Il Fatto del giorno che, qualche anno fa, inaugurava il pomeriggio di Raidue:
Partimmo col 3% e arrivammo a quasi due milioni di spettatori. In media facevano un milione e 850 mila spettatori. Dopo di noi una lenta discesa, un vero tracollo… mi ero inventata una formula tutta mia, dove mescolavo l’alto e il basso, mettendo a confronto simboli contrapposti. Un infotainment di successo che costava 7 mila euro a puntata: in tivù con quella cifra non dici nemmeno buongiorno.
Fascia, poi, occupata prepotentemente da Lorena Bianchetti:
Non voglio parlare male di Lorena. In qualche modo è merito o colpa mia, dipende dai punti di vista, se è di nuovo in quella fascia. Liofredi voleva cambiare la conduzione ed io gli dissi di provare a chiamarla, visto che non aveva un programma. Mi ringraziò con un piccolissimo portapillole che mi portò da un viaggio. Poi è sparita. Non mi ha mai chiamato nemmeno come opinionista.
L’amatissima giornalista si sente epurata:
Sono l’unica vera epurata dal video. Tutti hanno trovato una ricollocazione, da Santoro alla Dandini: l’unica che non ha ottenuto un nuovo spazio sono io.
Ma non ha mai fatto causa all’azienda di Stato:
Ho pensato: arriverà il giorno in cui mi richiameranno. E’ puro funzionamento di mercato, perché una grande azienda come la Rai avrà sempre bisogno di persone preparate. La mia forza è nei numeri. Portavo pluralismo e soldi nelle casse della Rai.
Paorole di stima per l’ex direttore di Raidue, Massimo Liofredi:
Non conosco Freccero. Scelgo Liofredi perché ha vinto quattro garanzie su quattro e ha portato Rai Due a diventare la terza rete nazionale. E adesso sta facendo crescere anche Rai Ragazzi.
La Setta sarebbe pronta a ritornare nel day time pomeridiano:
Scelgo il day time. Sono pronta a ripartire dal 2013. Sarà un momento caldo tra la campagna elettorale, le elezioni e la formazione del nuovo Governo. Scriverò una mail a Gubitosi e alla Tarantola per fargli avere i dati de Il fatto del giorno. E sono sicura che risponderanno, come ha fatto qualche mese fa il premier Mario Monti quando gli ho inviato il mio libro.
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