Michele Santoro in un’intervista rilasciata a Tg Zero, in onda su Radio Capital torna a parlare di Comizi d’Amore. E dopo la richiesta (simbolica, più che concreta) di Nino Rizzo Nervo, consigliere Rai in quota centrosinistra, di far sì che il nuovo programma del giornalista venga trasmesso anche sulla rete pubblica, arriva anche l’appello provocatorio dello stesso Santoro; il quale stavolta si rivolge ai leader dei partiti di opposizione:
Sarebbe straordinario se Di Pietro, Bersani, Vendola, Casini e Fini si rivolgessero assieme al presidente della Rai Garimberti e al presidente della Commissione di Vigilanza Zavoli per chiedere di non perdere un pezzo di servizio pubblico. Se dicessero: visto che ci sono tante persone che pagano per avere un programma, perchè non lo mandate in onda? Immaginate cosa accadrebbe?
Santoro aggiunge:
L’opposizione dimostrerebbe capacità di ascoltare una volta tanto ciò che la società vuole una società che si è espressa come ha fatto per i referendum. Sappiamo qual è la gestione monopolistica dei mezzi di comunicazione, ciò che non sappiamo è cosa vogliono fare le opposizioni. Berlusconi è finito, ma gli altri? Se non si sintonizzano di fronte a una class action che è già in atto, che fanno?
Il giornalista inoltre spiega che “l’impresa messa in piedi avrà un costo finale di 5-6 milioni di euro, perchè vogliamo coprire un’intera stagione e tenere aggiornato un sito. E’ uno sforzo imprenditoriale importante. Le donazioni non potranno bastare, ma sono una straordinaria spinta. In quattro giorni 50 mila persone hanno già versato 10 euro. Vi rendete conto di cosa significhi?“.
Dunque, ad oggi le donazioni spontanee (ufficialmente, al momento siamo intorno ai 400 mila euro di donazioni) coprono il 10 % del costo preventivato e “potremmo arrivare al 20% ma ci resterebbe ancora l’80% da coprire“.