Massimo Giletti, questa sera alla conduzione su Raiuno di Le note degli angeli in diretta da Pompei, ha rilasciato un’intervista al quotidiano Il Tempo nella quale ha parlato di televisione, a 360 gradi. In merito a l’Arena, il successo domenicale di Raiuno, Giletti ha precisato che il programma ha resistito anche al passaggio al digitale (“È andata in controtendenza rispetto alla tv generalista“) ed ha annunciato cosa racconterà nella prossima stagione:
Sicuramente dei grandi cambiamenti. Nel 2013 arriverà la Terza Repubblica, sarà un anno che porterà molte cose nuove, purtroppo con strumenti che sono ancora quelli vecchi.
Per Giletti elemento decisivo in un programma tv è “raccontare la verità “:
E sento che manca, in questo momento, un rotocalco come era Mixer. Ho lavorato per quattro anni alla trasmissione e Giovanni Minoli mi ha insegnato moltissimo: soprattutto a non dare mai per scontata la verità . Ho imparato a non fidarmi solo delle agenzie, ad andare sul posto e a capire cosa sta succedendo. Ho imparato a cercare la verità sul posto (…) Io mando i ragazzi in giro per vedere come stanno effettivamente le cose. Poi per avere successo bisogna cercare di essere super partes, non si può fare un talk a tesi. Non si può costruire un programma per dimostrare un qualcosa e nemmeno contro qualcuno. Questo fa la differenza: fare un programma che non è targato politicamente, che vuole andare a vedere quello che succede veramente. Ai politici che invito non devo nulla: del mio lavoro rispondo solo a me stesso e al mio direttore.
Ecco l’idea di Giletti di servizio pubblico e di televisione più in generale:
Credo che debba dare emozioni visivamente e elementi che possano aiutare chi sta a casa a riflettere. E se queste cose si fanno bene si possono ottenere ottimi ascolti. La verità è che certe regole che funzionavano una volta oggi non funzionano più. Oggi si fa una tv vecchia che si esaurisce in modo sempre uguale, mentre invece bisognerebbe avere coraggio e non arroccarsi. Anche perché le vecchie torri si sgretolano.
Infine, il sogno nel cassetto:
Forse di fare del giornalismo d’inchiesta, una trasmissione come Mixer.
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