In una lunga intervista a Il Tempo, Massimo Giletti ha svelato di avere un progetto tv ancora chiuso nel cassetto:
Insieme a Klaus Davi avevamo concepito la possibilità di parlare di quella realtà che rimane dietro le sbarre con un appuntamento dal titolo molto forte che preferisco non rivelare, altrimenti me lo rubano. La radio avrebbe potuto raccontare il mondo delle carceri, portando ogni settimana un numero uno della politica a confronto con un personaggio dello spettacolo o dello sport, intrecciando figure famose e musica a un dibattito su diversi temi che coinvolgesse anche i detenuti e gli agenti penitenziari. Ho consegnato il progetto al direttore di Radio Uno Preziosi perché mi sembrava in linea con il servizio pubblico e aveva costi praticamente nulli. Avevamo ottenuto un attestato di stima e condivisione da Donato Capece, Capo del Sindacato della Polizia Penitenziaria, ma anche l’appoggio del consigliere Rai Antonio Verro. Il Dg Lorenza Lei mi ha subito chiamato. So che ha una grande sensibilità per il tema carcerario e se ne era anche occupata in passato. Probabilmente sul suo tavolo non è mai arrivato nulla. C’è stata una reazione di sostegno trasversale da parte di diversi esponenti della politica. Nessuno è obbligato ad aderire a un’iniziativa e capisco la difficoltà di compiere scelte coraggiose, ma sarebbe giusto avere una risposta.
Il popolare giornalista è entusiasta dei risultati de L’Arena:
Amo la Rai, ma è fatta di tante persone. Dal 1991, data del mio primo contratto con Minoli, ho fatto strada. Sono molto contento del rapporto che ho con Mazza: stiamo lavorando bene anche grazie all’apporto del capostruttura Toaff. Ho raggiunto i cinque milioni di spettatori, cifre da eventi serali.
Sull’azienda per cui lavora, ha idee ben chiare:
In questi ultimi anni la Rai ha seguito Mediaset al ribasso. Ha prevalso l’anima commerciale. Auspico che si riesca a dare uno strappo in favore dell’emozione. A “Domenica in” c’erano le Lecciso e poi abbiamo dimostrato di fare più audience con l’attualità. Mi auguro di mantenere la passione che ho dentro. La sera del sabato la passo al montaggio come faceva Minoli che mi ha formato da ragazzo. Voglio provare sempre la stessa emozione forte quando si accende la luce rossa della telecamera. Mi sento un’isola felice e inattaccabile: non mi faranno passare l’amore per il mio lavoro.
Photo Credits | Getty Images
Tentar non nuoce….. non ci sono più speranze per un futuro migliore per coloro che come me sono piccoli artigiani, ma anche se la situazione peggiorerà, non voglio mollare.
E’ dura, durissima ma potremmo farcela iniziando, drasticamente, a smettere di far vedere ai telespettatori le solite facce che, bene o male, sono coinvolte in giri di affari colossali o, comunque hanno stipendi da capogiro. Basta far vedere politici in TV. Sono tutti uguali.
Mi è piaciuto molto il piccolo industriale che a Piazzapulita ha detto a DiPietro: Noi industriali siamo pieni di debiti e Lei ha in cassa dieci milioni di euro che le sono avanzati. Attenzione: AVANZATI, cioè, non sono riusciti a spenderli.
Incominciamo da qui. Non so come, ma, e mi rivolgo a Lei dott. Giletti che sono sicuro ha le palle, organizzi una trasmissione di soli morti di fame. Lasci a casa i politici. Tanto dicono sempre le stesse cose e forse riusciremo a fare qualche cosa di positivo. Ci vuole coraggio
dottore, ma Lei ne ha da buttar via. CI PROVI, facendo una premessa importante: nessuno sa quale è la strada giusta per risolvere i problemi, ma tutti sanno che presentare in TV la faccia di politici è sicuramente un errore.
Io non mi impiccherò, stia tranquillo, e vorrei trasmettere a quelli che come me sono in difficoltà, grosse difficoltà, la voglia di reagire.
Ci aiuti.
Claudio Mancini 335 7455180