Domani, Pippo Baudo debutterà con il suo nuovo programma, Il Viaggio. In varie interviste rilasciate nell’ultimo periodo, il conduttore ha parlato soprattutto del suo contratto che prevede lo stop del programma dopo 10 puntate in caso di flop all’Auditel. Il conduttore afferma che il suo esempio andrebbe imitato.
Queste sono le sue dichiarazioni rilasciate a Libero:
Il contratto, l’ho proposto io stesso per stimolare me stesso e tranquillizzare i nuovi dirigenti: dovrei andare avanti per 21 puntate, ma se alla decima i risultati non dovessero essere in linea con la media di rete, mi fermo. Avrò bisogno del 10% di share. Non voglio fare il censore, ma il mio esempio andrebbe imitato: è inutile continuare a pagare un conduttore non mandandolo in onda.
Pippo Baudo confessa che lontano dagli schermi ha sofferto molto:
Non riuscivo a farmi una ragione. Pensavo a come si sentiva Mike. Negli ultimi anni eravamo vicini. Ho voluto portare a spalla la sua bara in segno di gratitudine. Nella sofferenza, però, c’è un lato creativo: durante l’assenza dalla tv ho scritto un monologo “La vita è uno spettacolo”.
Baudo svela anche i suoi gusti in fatto di televisione:
Molta informazione: Sky fa un lavoro ammirevole. Poi amo i vecchi film. Fiorello, lo scorso anno, ha gestito benissimo le sue 4 puntate. Sanremo? Non credo agli snob che dicono di non guardarlo. I talent? I protagonisti dello show sono i giurati, non i talenti.
La prima puntata de Il Viaggio sarà ambientata a Cortona, dove Pippo Baudo ha incontrato e intervistato Jovanotti.
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