Giorno tristissimo per gli appassionati del Giro D’Italia. A soli 26 anni, il corridore Belga Wouter Weylandt ha perso la vita lungo la discesa del Passo del Bocco. Il giovane ciclista ha preso male una curva, sbattuto con il pedale sinistro su un muretto e rimbalzato per una ventina di metri picchiando, con violenza, il volto tanto da procurarsi una frattura cranica.
Immediati i soccorsi della direzione sanitaria della corsa, ma le condizioni di Weylandt appaiono molto gravi. Non si muove e ha bisogno di essere trasportato all’ospedale nel minor tempo possibile. Non si riesce, però a chiamare l’elisoccorso per un problema di collegamento, viene mandato un messaggio al 118 tramite i segnali di Raitre e RaiSport. Poi, si viene a sapere che l’elicottero non ha spazio per le manovre, ed il ragazzo rimane a terra, privo di coscienza, sulla strada sotto gli occhi vigili (e troppo indiscreti) delle telecamere di tutto il mondo. Si vede il sangue, il viso straziato del ciclista dall’incidente, il massaggio cardiaco e le flebo di adrenalina degli operatori del pronto soccorso. Nulla sfugge al Grande Fratello del dolore. E’ tangibile che ci sono poche speranze che si salvi… i telespettatori hanno la possibilità di vivere, in prima linea, il dramma che si sta consumando ai danni del povero Weylandt.
In questi casi, è lecito chiedersi quando fermarsi davanti al malessere degli altri (Youtube è già colmo di video che immortalano i frammenti più crudi). Per la cronaca, la gara continua fino alla vittoria di Vince Vicioso, che si impone davanti a Millar (nuova maglia rosa) e Lastras. Ma non c’è voglia di festeggiare… a volte, il buon senso ha avuto, questa volta, la forza di prevalere sulla propria gioia quando ci si confronta con la morte (da qui la scelta voluta di non pubblicare la foto di Weylandt agonizzante sull’asfalto).