Gianni Boncompagni in un’intervista rilasciata al settimanale Oggi ne ha per tutti. Rispondendo alle domande che vertono sulla tv, l’ex socio di Arbore in Alto Gradimento, ha espresso giudizi al vetriolo, con poche eccezioni. Subito il parere sul futuro della televisione:
 (Farà ) Una brutta fine. Ormai i programmi li fanno i politici, che spingono i loro protetti, e gli agenti. Non quelli di pubblica sicurezza, eh, ma i procuratori dei personaggi televisivi: più questi lavorano, più loro guadagnano. E sono talmente bravi da decidere tutto: cachet, durata degli show, palinsesti. Se potessero anche l’Auditel, e infatti io all’Auditel non ci credo come non credo in Dio. Ma così non va, i palinsesti devono farli quelli della Rai. Risultato: ascolti medi crollati e abbonati in via di estinzione. Non so come facciano, ma quelli che il canone non lo pagano sono sempre di più.
A Mediaset non va meglio. Anzi, va peggio:
La Rai non è mai stata altrettanto volgare.
Boncompagni individua subito il vero nodo della questione: la tv non ha mai brillato particolarmente, ma oggi oltre alla volgarità e alla bruttezza si aggiunge il fatto che non è più vista da nessuno, giovani in testa, i quali ipreferiscono il web:
La tv generalista ha un pubblico affezionato che invecchia sempre di più, perché la vita dura di più. Telespettatori che compiono 70-80 anni e sono ancora lì. Io li chiamo i tele-morenti. (…) Ci illudiamo che la tv di una volta fosse migliore, ma era brutta anche quella. Con la differenza che allora la gente la guardava, oggi no.
Lo stesso talent scout di Ambra Angiolini la sera alla televisione preferisce i libri:
Sono uno di quelli che, la sera, ancora preferisce leggere. La tv è noiosa, vecchia, ripetitiva. Fatta con la carta carbone: stessi programmi, stessi titoli, stesse facce. I bravi professionisti, da Frizzi in poi, che non lasciano spazio al nuovo. E Vespa con la criminologa. E sempre quelle povere bambine morte, e i processi. E Sabrina, Cosima e lo zio Michele. Melania e Amanda, che almeno è tornata in America e speriamo non se ne parli più. Ma confesso: sono attratto dal trash e ogni tanto Vespa lo guardo. Come se non bastasse, continuiamo a celebrare i riti di Sanremo e Miss Italia. Il giorno dopo, però, nessuno ricorda chi abbia vinto.
Boncompagni salva ben poco della tv:
I documentari di History Channel su Sky. E poi… Qualche sera fa, perché sono appassionato d’opera, mi sono fermato sulla Violetta di Rai 1, riedizione della Traviata. Era fatta proprio bene.
Con l’aggiunta del Tg7 di Mentana, di Otto e mezzo e di Che tempo che fa:
Poi mi piace Crozza. Su La7 fa ottimi ascolti e perché? Perché è nuovo. L’Eredità di Carlo Conti la guardo mentre sto sul tapis roulant: indovino quasi sempre, lo sa?
Poi però torna a castigare i grandi della tv. Oltre a Francesco Facchinetti e Alessia Marcuzzi (di cui ne parliamo su Mondoreality), boccia clamorosamente Victoria Cabello (“non mi fa ridere“), Geppy Cuccciari e Serena Dandini (a Dandini e il suo gruppo devono averlo scritto sul loro statuto, “vietato far ridere“)
Infine l’attacco a Paolo Bonolis e al suo Avanti un altro:
Più che un presentatore, Bonolis è un aggettivatore. E poi urla di continuo, insopportabile. Andrebbe mandato a Guantanamo ma con il 41 bis, in isolamento.