Su Mondoreality abbiamo dato conto della partenza anticipata di Italia’s Got Talent, dal 19 al 12 aprile, e del contemporaneo spostamento della settima edizione de L’isola dei famosi, da mercoledì a lunedì . Questa introduzione è d’obbligo per capire lo sfogo di Gerry Scotti riportato da La stampa:
Sono talmente abituato a questi colpi bassi che quando mi hanno comunicato lo spostamento dell’Isola ho continuato tranquillamente a giocare a pallone con mio figlio. Mi auguro soltanto che in Rai non giochino sporco come hanno fatto con Ballando con le stelle che era in competizione con Io canto: pur di vincere la serata, toglievano degli interi blocchi pubblicitari. Noi siamo una tivù commerciale e non potremmo mai fare una cosa simile.
Nella stessa intervista il conduttore, che in Italia’s Got Talent riveste il ruolo di giudice, annuncia che insieme alla sua collega Maria De Filippi sta pensando già a dei miglioramenti e suggerisce l’idea di tirar fuori di più la parte del reality, quella in cui si spiega perché i partecipanti si mettono in gioco.
Gerry Scotti, reduce dal successo di Io Canto, rivela i progetti per il futuro, che non riguardano la fiction (“Continuano a propormele, ma ora non è il momento”), ma un nuovo programma:
Mi piacerebbe presentare un talk show preserale che mi permetta di tirare fuori la mia verve, il Gerry che la gente ama di più. Il maestro sul predellino o seduto su uno sgabello a far domande è solo uno dei miei volti. Ho dimostrato di sapere fare molto altro e lo farò.
Il conduttore chiosa attaccando la Rai, rea di non averlo invitato al Gran Premio della Tv:
La Rai ha delle strane paure nei miei confronti, al punto da non avermi invitato a Sanremo per la consegna del Gran Premio della tv, nonostante fossi nella terzina dei personaggi dell’anno assieme a Bonolis e Conti. L’ho considerato uno sgarbo. Ho l’impressione che di cattiverie in Rai me ne abbiano fatte tante, questa è solo l’ultima. Capisco che per loro io sia un pericolo pubblico, ma dire che non mi hanno invitato perché non conoscevano l’indirizzo di casa per inviarmi il biglietto fa solo ridere, se non tristezza.