Fiorello dal 9 maggio torna in teatro con il suo nuovo show intitolato Buon varietà (proposto poi su Raidio1), poi tornerà in tv su Raiuno a novembre (“Perché ho tanta voglia di tornare”). Lo showman spiega che cosa intende lui quando parla di varietà (fonte La Repubblica):
Per me il varietà deve racchiudere tutto quanto fa spettacolo: monologo, barzellette, ospiti, ballo. Ho letto: “Fiorello dopo sette anni torna in tv”, si conta sempre l’ultima puntata di Stasera pago io, ma ho fatto tante altre cose, Radio2 minuti, le incursioni su Raiuno, 36 puntate su Sky, i tour. La gente mi chiedeva: quanto torni in Rai? Il teatro è un allenamento.
Per lui l’ostacolo più duro è rappresentato dall’ansia:
L’ansia della critica, degli ascolti, ero divorato dall’ansia. Bonolis Insegna, fa quello che gli piace, non avrà l’ascolto di Ciao Darwin, ma Il senso della vita è bello, noi artisti non possiamo essere pilotati dall’Auditel. Voglio tornare in Rai anche per rischiare, devo imparare alla mia età.
Fiorello dice di guardare tutta la tv:
Ho scoperto che Sposini tiene il cellulare acceso alla Vita in diretta e a Ballando con le stelle, lo faccio squillare e mi risponde … Sono il suo stalker. Poi cerco di indovinare le foto deformate del giodo di Papi, seguo la ghigliottina di Conti, ho visto la Ventura sull’Isola, Grande Fratello … Non bisogna demonizzare i reality, ma lasciare la libertà a tutti di vedere quello che vogliono. Poi ci sono programmi interessanti: Fazio ha begli ospiti, gli elenchi di Vieni via con me erano geniali.