Intervenendo alla rassegna Porta Venere Incontra, Fabio Fazio ha parlato dell’attuale situazione della Rai, delle sue trasmissioni Che tempo che fa e Vieni via con me. Il conduttore si è concentrato soprattutto sulle pressioni che la terza rete di Stato riceve puntualmente alle quali neanche Fazio è sfuggito: “In Rai mi ripetevano spesso “mi raccomando, mi raccomando”, ma non ho mai capito questo monito”.
Fabio Fazio ha parlato della situazione di apprensione nei confronti di Rai 3:
C’è un atteggiamento nei confronti della televisione che è eccessivo e, in particolare, su Rai Tre si stanno addensando apprensioni di ogni tipo, ma sono del tutto immotivate, perché è proprio di chi non conosce il mestiere avere paura e peggio ancora paura di un comico.
Riguardo a Vieni via con me, che l’anno prossimo non andrà in onda sulla Rai, Fazio afferma:
Non si può avere paura delle opinioni e delle parole. La televisione di Stato dovrebbe essere un posto dove le opinioni si confrontano e si discutono. Che augurio è quello di una tv dove non succede niente? Al contrario ci dobbiamo augurare che le cose accadano. Certo, deve trattarsi di una tv di qualità.
Il conduttore parla anche dell’addio di Paolo Ruffini e delle situazioni di incertezza che hanno vissuto molti personaggi di Rai 3:
Dal punto di vista politico la situazione è sempre peggio, Rai Tre cambia direttore. Insomma, si annuncia una stagione che credo potrà diventare curiosa. L’unica cosa che possiamo fare, e che io spero gli spettatori facciano, è chiedere, anzi pretendere, che la Rai sia una tv che aggiunge e non che toglie, che non escluda persone come Milena Gabanelli e Serena Dandini. Mi auguro che la gente pretenda che il pubblico è nostro è nessuno ci può dire sin dove possiamo arrivare: ci sono cose che sono di tutti noi e devono prescindere dall’indirizzo di chi ha vinto le elezioni.
Incertezza che ha colpito anche Fabio Fazio che sulla nuova edizione di Che tempo che fa, si è espresso così:
La novità è che andiamo in onda e, per quel che mi riguarda, è una novità assoluta, perché ero convinto che “Che tempo che fa” non ci sarebbe stato.