Piero Chiambretti traccia un bilancio della prima parte della terza edizione del Chiambretti Night in compagnia di Chiara Maffioletti de Il Corriere della sera: il presentatore, che ricorda come i nano share derivante dalla moltiplicazione dei canali sul digitale e satellitare sia diventato il primo scoglio con cui confrontarsi (“Di fatto prima si vinceva una seconda serata con il 25% di share, oggi si è degli eroi se si fa il 13%“), dice:
Il nostro risultato è stato soddisfacente: è la prima volta che un programma di seconda, in realtà terza serata, di varietà va su Canale 5. Aver vinto molte serate dimostra che il pubblico di Canale 5 era pronto per noi. O noi per loro. Abbiamo triplicato le teste che vantavamo su Italia 1. Siamo stati stabilmente sopra il milione di spettatori: vista l’ora un esercito.
Il conduttore rivela che l’ospite che ha amato di più è stato Rutger Hauer:
Ma quella puntata che tanto piacque al cinéphiles fece un risultato sotto la media di rete: fu fallimentare eppure, per noi che l’abbiamo fatta, una delle migliori … non sempre quello che piace a te piace al pubblico e viceversa. La mediazione tra i due gusti è il successo di un programma.
Pierino rispedisce al mittente le accuse che vogliono il suo programma schierato politicamente (“Trovo limitativo essere valutati per la toponomastica televisivo”) o lui stesso schierato:
Mi sposto e cambio secondo gli umori che sento di dover trasmettere. Non ho motivo oggi per pensare di stare in Rai né altrove. Il format dei miei programmi sono sempre stato io. Ma in Italia si perdona tutto tranne che il successo.