Carlo Freccero, direttore di Rai4, parla di come è cambiato lo scenario televisivo in questi anni in un’intervista rilasciata a Il Giornale:
Con l’arrivo del digitale terrestre e della pay tv, la televisione sta vivendo una profonda rivoluzione. La moltiplicazione delle reti impone una differenziazione delle stesse sulla base di prodotti fortemente identificati. Le reti tematiche ci hanno abituato alla possibilità di accedere in qualsiasi momento della giornata a contenuti specifici di nostro interesse. Non si parla più della prima o della seconda serata: a qualsiasi ora, con la pay tv o con la net tv, posso vedermi il mio telefilm preferito, un action, un crime … E’ qui che nasce la presunta crisi della tv generalista obbligata a praticare un’audience indifferenziata, massificata, al mattino o al pomeriggio.
La soluzione studiata dalla tv tradizionale per non rimetterci troppi ascoltatori, spiega Freccero, è quello di rendere tutto un evento, trasformando la cronaca rosa e nera in fiction, realityzzando le tragedie di cronaca, spettacolarizzando ogni avvenimento.
I giovani sembrano sempre più preferire alla tv “solida” generalista quella “liquida” personalizzata. Il direttore di Rai4 descrive il rapporto tra questa tv e i social network:
E’ una televisione fortemente personalizzata. Io sono un fan di un programma di culto che poi ritrovo nelle discussioni nella mia community, nel mi social network. Siamo tante isole di ascolto, sfruttiamo, l’interattività e la convergenza di tutti i mezzi digitali. Lo vedo anche da Rai4, dalla composizione del pubblico di serie come Breaking Bad oppure Misfits, il primo teen drama abbinato allo sci-fi. E’ un fenomeno che cavalca la coda lunga di internet: la rivincita delle minoranze rispetto alla dittatura della maggioranza della tv generalista.