Carlo Conti, conduttore de L’eredità e di Tale e quale show, intervistato da Diva e Donna, ha parlato anche del Festival di Sanremo. Il nome del conduttore fiorentino è stato accostato spesso alla kermesse sanremese ma l’accordo non si è mai concretizzato. Conti ha affermato di non vivere Sanremo come un’ossessione.
Questa è la sua dichiarazione a riguardo:
Faccio questo mestiere con gioia, non ossessionato dagli ascolti. Non mi sono mai detto: voglio arrivare dalla tv più piccola a quella più grande, da Teleregione alla Rai.
Carlo Conti ammette che è stato vicino a Sanremo due volte:
Ci siamo andati vicinissimi due volte, poi però ho sentito che non tutta l’azienda era convinta. Sanremo è da fare solo quando tutti remano dalla stessa parte. Si può anche non fare, non è obbligatorio. Non la vivo come una mancanza.
Riguardo il successo di Tale e quale show, Carlo Conti ha affermato:
Il varietà non è mai morto, Italia’s got talent è un’evoluzione de La Corrida. Quanti programmi sono derivati da Portobello?
Riguardo L’eredità, invece, giunta al settimo anno, Conti dichiara:
Abbiamo cercato di tenerlo al passo coi tempi: 7 anni fa il duello finale durava 15 minuti, oggi ne dura 8.
Il programma che Carlo Conti sente più suo è I migliori anni:
L’ho inventato io. Al di là degli ascolti clamorosi, è stata una grande soddisfazione quando l’ho visto nella versione spagnola e quella francese.
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