In una lunga intervista a Vanity Fair, Beppe Fiorello ha analizzato minuziosamente la situazione della Rai dal punto di vista dei contratti inerenti i programmi d’approfondimento politico:
Nello specifico, mi dispiace per la Gabanelli, che stimo perché lavora bene, per gli altri, e non si lamenta mai. Molto meno per Santoro, che pensa solo ai suoi interessi ed è anche lagnoso. Bisogna avere più rispetto per il pubblico. Deve averne chi gestisce la tv, ma anche chi la fa.
E a proposito di Rosario, il baby Fiorello ha rivelato di non aver mai sentito il peso della popolarità del fratello:
Mai sentita l’esigenza di prendere le distanze da lui. E’ un fratello straordinario a cui la mia famiglia deve tutto. Dopo la morte improvvisa di papà, a soli 58 anni, si è preso cura di tutti noi. Io sono diventato il pesciolino Nemo. Il pescecane ci ha mangiato papà, siamo rimasti soli. E io ho seguito Rosario come Nemo segue il padre dopo la morte della madre. Questo avrei voluto spiegare a tutti ai tempi del Karaoke. L’unica cosa che mi ha fatto davvero incazzare è stato quel pregiudizio paesano sul piccolo Beppe che copiava il grande Rosario. Non facevo il furbo, seguivo solo il mio nuovo papà.