Antonella Clerici non si è di certo lesinata in quanto a sottilissime frecciatine durante l’intervista a Chi. La presentatrice de La prova del cuoco ha dichiarato al settimanale diretto da Alfonso Signorini che non condurrebbe un programma simile ad un altro (vedi alla voce Gerry Scotti, Io Canto):
Se mi proponessero un programma simile a un altro? Rifiuterei senza esitazione. A me piace percorrere strade nuove, infatti in primavera voglio proporre un programma inedito. Non dico niente perché non vorrei essere copiata… Forse in pochi mi riconoscono di aver anticipato i tempi perché non sono trendy. (…) Sono stata la prima donna a parlare di calcio; la prima a volere un programma di cucina quando mi davano della matta; ho condotto Sanremo da sola fra mille scetticismi; ho avuto due mariti e ho un compagno più giovane di me.
Riguardo a Ti lascio una canzone e Io Canto, Antonellina fa capire tra le righe che non avrebbe agito come Milly Carlucci nei confronti di Baila!:
Ti lascio una canzone è nato cinque anni fa, Io canto è partito dopo, ma non ho mai pensato di farlo chiudere, anche per rispetto verso le persone che ci lavorano. Oggi, però, chiedo regole, andare in onda uno a ridosso dell’altro toglie qualcosa a entrambi. Sarebbe opportuno che i vertici di Rai e Mediaset trovassero un accordo per andare in onda in stagioni diverse. Sono certa che Gerry sia d’accordo con me, ma non decidiamo noi.
E su Pippo Baudo non ci sono dubbi, la Clerici raggiunta la sua età sarà in pensione da un pezzo:
Ma Pippo è uno che ama il suo lavoro, lo farebbe anche gratis. Penso che a lui dovrebbero dare di diritto un programma, è una risorsa, un maestro, potrebbe mettersi al servizio dei giovani. Di certo io, alla sua età, non lavorerò.
Infine il capitolo C’è posta per te. Tra lei e Maria De Filippi non c’è nessuna guerra in atto:
La sfida con Maria me la sono proprio cercata, nel senso che la proponevo da anni. E, anche se perdo, perdo con dignità, le do ‘fastidio’. Stimo Maria e le voglio bene, la nostra non è guerra, è sana competizione. Preferisco tenere testa a un grande prodotto che vincere contro niente.
Nessuno ricorda quel Treno dei Desideri che per certi versi era tanto simile a C’è posta per te? Forse Antonella se lo sarà dimenticato.
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