A un anno di distanza dal suo esordio a Matrix, Alessio Vinci parla della sua esperienza come conduttore del programma d’approfondimento di Canale 5 e dei risultati ottenuti (fonte Corriere.it):
Matrix è un programma in grande salute: di chiudere non se ne parla. E ho mantenuto la mia promessa iniziale: valorizzare la redazione. La trasmissione è una sinfonia di lavori… Ci dicevano che facevamo ascolti alti solo con le puntate leggere. Da quando è ripartito il programma abbiamo fatto 25 puntate su cronaca e attualità e 15 puntate leggere, parlando di Gaber, Mike Bongiorno, Michael Jackson. Nessuno si è accorto che ora il venerdì non è più una puntata necessariamente leggera.
Guardando indietro Vinci si accorge di essere cambiato:
Nelle prime puntate ero più timido. Intervenivo meno. Poi ho preso il polso ma resto dell’idea che l’obiettivo sia spiegare qualcosa, non creare il pollaio.
Della questione Par Condicio il giornalista dice:
Non credo sia giusto che la politica decida il contenuto di un programma: è compito del giornalista. Altra cosa sono le tribune politiche, che devono esserci. Ma non penso che se vai più spesso in tv ottieni più voti. Berlusconi ha vinto e perso le elezioni avendo lo stesso numero di tv. Obama ha vinto con la Fox contro: per lui ha contato di più il contatto con la gente… mi verrebbe da dire il “porta a porta” ma non mi conviene.
A proposito del possibile ritorno di Enrico Mentana a Matrix Alessio Vinci, che oltre a curare il programma, prossimamente lavorerà al lancio del nuovo canale all news di Mediaset, è certo di una cosa:
È possibile un ritorno di Mentana a Mediaset ma non a “Matrix”. È un grande professionista ma non sono d’accordo quando dicono che l’informazione del gruppo abbia sofferto con la sua uscita. Ora ci sono più approfondimenti.