Giulia Calcaterra e Alessia Reato sono le nuove veline di Striscia la Notizia, elette dopo un’interminabile ed estenuante attesa (?), al termine del programma estivo Veline. Aspettando di vederle all’opera sul bancone del tg satirico di Antonio Ricci, andiamo ad esaminare a fondo la figura della Velina che in questi anni ha suscitato non poche polemiche, critiche e presunte maldicenze. Questi sono i 7 luoghi comuni che ruotano intorno alla Velina di Striscia la Notizia:
1. Non parlano mai. Le Veline di Striscia non parlano mai. Durante i 25 anni del tg satirico, Edo Soldo e i cagnolini di Enzo Iacchetti, probabilmente, hanno emesso più suoni vocali. In compenso, però, le due ragazze conquistano pieno diritto di parola durante la telepromozione ossia il momento più ignorato della trasmissione. Per la serie, viva la fiducia.
2. Il fidanzato. Consigliamo alle aspiranti Veline di sostenere i provini per la trasmissione rigorosamente da single. Sappiamo benissimo, infatti, che il fidanzato della Velina appena eletta ha una data di scadenza affine a quella impressa sul cartone del latte intero. Per questo motivo, la fondazione A.E.F.V. (Associazione Ex Fidanzati delle Veline), ha urgente bisogno di essere fondata: l’obiettivo è ripristinare l’autostima a ragazzi distrutti che, davanti a calciatori, champagne e ostriche, non potrebbero competere neanche con una botta di culo al Totogol.
3. I calciatori. E’ il luogo comune più diffuso: chi gioca in Serie A, ha una Velina (quasi) pronta per l’accoppiamento. Al momento dell’elezione delle nuove Veline, inoltre, il quotista SNAI Adam Grapes fornisce puntualmente le quotazioni riguardo i giocatori che hanno più probabilità di copulare in modo animalesco con una Velina. Ecco le quotazioni 2012: calciatore Juventus (1.20), calciatore Milan-Inter (1.50), calciatore Roma-Lazio (1.80), calciatore Napoli (2.00), calciatore Borgo a Buggiano (85.00).
4. La mora e la bionda. Informazioni per chi ha vissuto su Marte negli ultimi vent’anni: una Velina è mora e l’altra è bionda. Anche quest’anno ho sperato vivamente in una Velina Rosso Tiziano e in un’altra Castano Nocciola ma mi è andata male.
5. L’intelligenza. Ricci e co. non accettano rimbrotti e replicano contro certa stampa che riduce la figura della Velina ad un banale e fatuo ruolo marginale. Federica Nargi su Vanity Fair: “Per fare le Veline serve intelligenza“. Ezio Greggio su Tv Sorrisi e Canzoni: “La preparazione è tosta. Devono studiare, lavorare sodo. E credo che alla fine questo si veda”. Ma stiamo parlando di Striscia la notizia o dell’esame di ammissione a Cambridge?
6. Le regole di Antonio Ricci. Il creatore del tg satirico pretende ordine e rigore dalle sue showgirl. Le due Veline devono sottostare ad una quantità di regole talmente rigide neanche fossero dogmi cattolici: niente tatuaggi, niente scandali, niente calendari sexy, niente topless in pubblico. Tutte regole che vengono puntualmente trasgredite una volta terminato il mandato. Antonio Ricci, post-moderno Montessori.
7. Il femminismo. Da sempre, le veline sono considerate l’emblema della mercificazione della donna, soprattutto da parte delle femministe più accanite (più volgarmente definite “cessi“). Antonio Ricci su Tv Sorrisi e Canzoni ne rivendica l’utilità: “Le Veline sono funzionali alla trasmissione”. Certo. Nello stesso modo in cui le rubriche di cucina sono molto funzionali ad un telegiornale…
Articolo molto simpatico. Fortuna che si parla solo di luoghi comuni e non di cose o fatti reali. w le veline, w il varietà!