Non so quanti di coloro che leggano questo blog vivano a Roma o siano mai passati per il quartiere di San Lorenzo. Se vi capita, date un’occhiata a via dei Sardi. Vi ritroverete davanti ad un murales lunghissimo. Centosette sagome bianche con i loro nomi sulle targhette: Un muro alla memoria delle 107 vittime che dall’inizio del 2012 sono state assassinate in Italia. Un numero che forse dovrebbe far riflettere Paola Ferrari.
Tutto ha inzio da un monologo interpretato da Paola Cortellesi, tratto dal libro di Serena Dandini, Ferite a morte, una sorta di spoon river delle donne vittime di femminicidio andato in onda giorni fa su Servizio pubblico di Michele Santoro. Un monologo in cui Paola Cortellesi interpreta una donna uccisa e buttata nel pozzo dal marito e da lì, dal fondo buio che rappresenta il suo aldilà , mentre cerca di richiamare l’attenzione degli investigatori sulle sue spoglie, racconta la sua vita e la nostalgia di alcune cose terrene, tra cui il televisore al plasma sempre sotto il controllo del marito:
Meglio morta che vedere un’altra volta la Domenica sportiva con l’Illuminata, con la presentatrice piena di luce che pare la Madonna. Quella bionda che dice i risultati con le labbra di rossetto forte e gli orecchini di lampadario. A lui piaceva tanto. A me invece me faceva proprio schifo.
Ed è da qui che si perde il senso di tutto. Paola Ferrari, Biondissima conduttrice della domenica sportiva si sente punta sul vivo. E in un’intervista dichiara: Queste parole sono state per me come una coltellata, un atto di violenza verbale inaudito, oltretutto in uno spot a difesa delle donne. Nessun commento invece arriva da Paola Cortellesi, impegnatissima sui temi legati all’impegno civile, sposa del regista Riccardo Milani e neo mamma. Non sarebbe il caso di mettere da parte queste sciocche polemiche e lottare unite per una battaglia che ci riguarda tutti, com’è quella condotta da Serena Dandini che, portando in giro il suo spettacolo, cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica sollecitando la convocazione degli stati membri su un problema che ogni giorno appare sempre più grave?