Renato Brunetta non ha pace. Testardo e vendicativo, come un bimbo a cui è stato rubato il giocattolo preferito, vaga di trasmissione in trasmissione attaccando la Rai. Ieri è andato da Lilli Gruber, a Otto e Mezzo. Tra qualche frase acida e il consueto disprezzo per il conduttore di turno, non potevano mancare le nuove accuse al servizio pubblico.
L’ex ministro interviene subito a gamba tesa:
Mi segnalano che due giornalisti, muniti di telecamera e qualificatisi come Rai, si sono recati tra ieri e questa mattina, due volte, presso la mia casa di Ravello, per riprenderla. Spero sia piaciuta loro, vista la cura con cui l’ho sistemata e, credo, resa accogliente. Il mio unico dubbio è relativo al tipo di servizio pubblico che si ha in mente di fornire. Pensano di trasmettere un documentario su come, onestamente lavorando e tutto dichiarando al fisco, si riesca a costruire cose belle, nel rispetto del paesaggio, oppure s’adoperano affinché altri, magari interessati a farmi la festa (nel senso di festeggiarmi), possano più facilmente raggiungere il luogo dove mi trovo quando vado in vacanza?
Le malelingue però sono sempre in agguato. Non sarà che Brunetta non voglia che si parli dei suoi tanti immobili, dato che è stato uno dei promotori più temerari che hanno fortemente voluto l’abolizione dell’Imu? Se fosse vero, la proposta non sarebbe poi così disinteressata. Chissà.