Il padre del genere horror fantascientifico, Richard Matheson, è morto all’età di 87 anni. Autore di libri cult come Io sono leggenda, oltre all’attività di romanziere, Matheson è stato anche sceneggiatore per la televisione e il cinema. Ha scritto diversi episodi della serie tv Ai confini della realtà, e ha curato la sceneggiatura di Duel, il primo film di Steven Spielberg.
Domani avrebbe dovuto ritirare un premio dall’ Academy of Science Fiction, Fantasy and Horror Film. Un portavoce dell’academy ha reso noto che Richard Matheson si è spento domenica scorsa a Los Angeles, senza fornire molti particolari. Nato nel 1926 ad Allendale, nel New Jersey, lo scrittore visse a Brooklyn. I suoi primi racconti, pubblicati negli anni Cinquanta, furono per lui l’inizio di una carriera durata oltre 60 anni: con la pubblicazione nel 1954 di Io sono leggenda, un romanzo post apocalittico considerato un best seller, cui furono tratti ben tre film come: L’ultimo uomo della Terra con Vincent Price , Occhi bianchi sul pianeta Terra con Charlton Heston e il famosissimo Io sono leggenda con Will Smith.
Matheson scrisse anche molti episodi della serie Cronache marziane, adattamento filmico dell’antologia di Ray Bradbury. L’attività di sceneggiatore televisivo e cinematografico con il passare degli anni prese il sopravvento su quella di romanziere; di lui Stephen King disse: Quando la gente parla di questo genere ( horror ) immagino che citi per primo il mio nome, ma senza Richard Matheson io non sarei nemmeno qui. Posso considerarlo mio padre come Elvis Presley potrebbe fare con Bessie Smith.
Anche Ray Bradbury lo aveva definito uno degli scrittori più importanti del XX secolo. Ricordiamo che Matheson partecipò anche alla stesura di sceneggiature per film tra cui il mitico Duel, tratto da un suo racconto e girato da un giovanissimo Steven Spielberg, che esordì con l’omonimo film e di Matheson dichiarò: La sua immaginazione ironica e iconica ha creato grandi storie di fantascienza e mi ha dato la prima opportunità di creare un vero capolavoro. Per me è della stessa categoria di Bradbury e Asimov.
foto credits: ghetty immage