Carlo Monni si è spento oggi, a 70 anni. Attore fiorentino originario di Campi Bisenzio è stato per anni al fianco di Roberto Benigni, sin dai tempi della trasmissione Televacca fino alla poesia di Noi semo quella razza tratta dal film Berlinguer ti voglio bene che lo rivelò nel ruolo di Vitellozzo al grande pubblico.
Attore anche in tantissimi film, tra i quali gli indimenticabili Caruso Paskoski, Lucignolo, No grazie, il caffé mi rende nervoso e Speriamo che sia femmina di Mario Monicelli. Uno dei suoi ultimi impegni cinematografici è stato in Manuale d’amore 3 di Giovanni Veronesi. Monni era un artista unico con il volto assolato, il potente sorriso e due occhi limpidi e profondi. Prima ancora di essere capace di dar vita a tanti indimenticabili personaggi, era lui stesso un personaggio; era solare, generoso come pochi ma poco incline ai compromessi, cercava sempre la verità sia sulla scena che nei rapporti con le persone con cui amava divertirsi e divertire.
Leonardo Pieraccioni con cui ha lavorato più volte, lo ricorda: Monni era quello che si vedeva, una montagna di energia. La sua risata spezzava in due la tristezza. Mentre Alessandro Benvenuti racconta: Ho conosciuto Carlo a metà degli anni ’70 quando sperimentava teatro con Donato Sannini, ma è solo con il film ‘Benvenuti in casa Gori’ che diventa uno di famiglia. Dietro le quinte era uno che giocava spesso a carte. Con tanti bischeri che calcano i palcoscenici e girano per le strade ma proprio lui se ne doveva andare?”.
Anche il regista Paolo Virzì si unisce nel ricordo di Monni: Era una bestiaccia meravigliosa, piena di ilarità e di dolore. Attore sublime per la sua sfrontata autenticità, maestro d’ottavine cantate all’improvviso, pensate come un cinghiale ferito, delicato come un passerotto. Mi dispiace tanto, in un film che facemmo insieme, Io e Napoleone, vestì in modo esilarante e filologico i panni ottocenteschi di un notaio elbano. Sull’isola di Pianosa, dove dovevamo girare una scena del film, una sera il Monni si perse nella boscaglia. Poi ci spiegò, per farci ridere, che aveva smarrito la strada andando dietro ad una fagiana dicendoci ‘era parecchio bellina, mi sarebbe garbato di farci all’amore. Oggi pomeriggio la salma sarà esposta a Firenze, al Teatro di Rifredi dove domani, martedì 21 maggio, si terrà la commemorazione.