GEPPI CUCCIARI A LE INVASIONI BARBARICHE – Si è chiuso ieri il dodicesimo ciclo de Le invasioni barbariche, il programma di interviste di Daria Bignardi. Complici le ospitate di Matteo Renzi, Roberto Saviano, Alessandro Benetton, Elio e le Storie Tese, l’ultima puntata ha ottenuto l’ascolto più alto di sempre: 1.444.000 telespettatori in valore assoluto per uno share del 6,55%, battendo Rai2, Rete 4 e Italia Uno. Ma dall’intervista a Geppi Cucciari ci si aspettava qualcosa di più.Geppi Cucciari non ha colpe, ma Daria Bignardi si conferma la regina delle occasioni sprecate: la scorsa settimana aveva come ospite nientemeno che Barbara d’Urso e imbastisce su un’intervista di cortesia, ieri sera, dopo avere varie volte annunciato con enfasi che Geppi Cucciari sarebbe stata l’ultima ospite de Le invasioni barbariche, ha tenuto la sua collega meno di dieci minuti, ponendole domande quasi tutte sul Concertone del Primo Maggio, prossimo impegno della comica sarda su Rai3.
Personalmente sono rimasto deluso da questo segmento: dopo averci fatto appassionare con Matteo Renzi (al di là della tifoseria politica, la sua intelligenza o furbizia nella comunicazione attrae), annoiare con Alessandro Benetton – ma chissenefrega se fa sport alla sua non più giovanissima età o del suo passato di fotomodello – emozionare con i racconti di Roberto Saviano, divertire con la dilagante ironia di Elio e le Storie Tese (questi ultimi in particolare sono stati spettacolari con la performance dal vivo di Complesso del primo maggio, pezzo che annuncia il disco Album Biango in uscita il prossimo 7 maggio), Daria Bignardi ha approfittato della presenza di Geppi per riempire gli ultimi dieci minuti di programma.
Molto intelligente la creazione del siparietto con Matteo Renzi, ma usare come riempitivo Geppi Cucciari è come andare ad un concerto di Marco Ferradini e non sentire Teorema.