Distretto di polizia, fiction targata Taodue, è giunta quest’anno alla decima stagione. Non potevamo, dunque, non cercare di scoprire il segreto del suo successo e della sua longevità chiedendo ad un fan speciale, Andrea Scossa Baggi, moderatore del forum ufficiale Mediaset di Distretto.
Potresti descrivere brevemente cosa è Distretto di polizia?
Distretto di Polizia è una Serie TV poliziesca che nasce nel 2000. Composta da 26 puntate (13 serate) per ogni stagione, la fiction è ambientata in un piccolo commissariato di Roma. Le vicende, che spaziano da storielle di quartiere a vicende nazionali (e oltre), coinvolgono milioni di persone grazie alle loro storie intriganti. Ogni stagione è composta da un fil rouge che si sviluppa un po’ alla volta, puntata dopo puntata, e trova la sua completa realizzazione nell’ultimo episodio. Tra indagini e azione, non mancano di certo le vicende personali dei protagonisti. Prodotta dalla Taodue, Distretto ci ha sempre accompagnato ogni anno (salvo il 2004) e quest’anno siamo giunti alla sua X serie.
Come è nata la passione per Distretto di Polizia?
La passione per distretto è nata sul divano di casa. Un amico, fanatico per le serie poliziesche, me lo ha consigliato. Era il 2001, avevo 14 anni. Ho iniziato a seguirlo dalla seconda stagione. A quel tempo la serie mi ha preso all’inverosimile: prima che si concludesse la seconda serie, sono riuscito a guardarmi la prima. È stato amore a prima (s)vista! Un giorno ho letto il sottopancia che pubblicizzava il sito, mi son messo al computer e mi sono iscritto. Passavo parte del tempo libero a seguire il forum e a discutere con altri appassionati.
Quali sono i punti di forza della fiction?
Credo che il punto forza delle prime serie sia stato la sua semplicità. Le storie erano lineari, semplici, non facevano una grinza. Era coinvolgente perché sembrava veramente un commissariato di quartiere. Poi con il tempo si è evoluto, ha preso una piega diversa. Malgrado ci sia stato nel passato un grande ricambio di attori, il punto forza di distretto è diventato forse la popolarità del prodotto stesso. Ciò che oggi ci tiene incollati davanti allo schermo è forse la sua struttura che, anche più complessa e con pochi attori presenti dalla prima serie, ha mantenuto una grande continuità.
Puoi segnalare brevemente un momento importante per le nove edizioni passate della serie?
Credo che il momento che ha segnato maggiormente la storia di Distretto sia stata l’uscita di scena dell’isp. Mauro Belli (Ricky Memphis) e del commissario Ardenzi nella sesta serie. Infatti è l’oggetto di continue discussioni: “l’ispettore Belli torna o no?”, “È morto oppure è sotto copertura della DIA?”, “E il commissario Ardenzi torna?”….Sono domande che tornano all’inizio di ogni serie successiva. Se ne è parlato anche per la decima serie e credo non smetteremo mai di parlarne. Sono personaggi che hanno segnato l’esistenza di Distretto e che mancano nel cuore degli affezionati.
Cosa ti ha deluso o non ti ha convinto delle passate stagioni della serie?
Parto dal presupposto che ero un ragazzo che sognava che Distretto durasse all’infinito. Crescendo, ho capito che un prodotto, per colpire e restare originale veramente e in tutta la sua essenza, deve durare poco. Alla fine si inciampa sempre in ripetizioni che non vorremmo vedere o in modifiche troppo marcate. I personaggi cambiano, le storie si sviluppano talmente tanto (e a lungo) che alla fine vorremmo scrivere noi la storia per vedere ciò che desideriamo, solamente che poi evolvono non nel modo che desideriamo. Non c’è niente che mi abbia particolarmente deluso in Distretto. Solamente che ora, con il senno di poi, avrei visto la completezza di Distretto terminando con la terza stagione.
Hai qualche rammarico vedendo la decima stagione?
Se devo esser sincero, sì. Partendo da un punto di vista strettamente personale, avrei voluto vedere Elena Argenti (Anna Foglietta) anche nella decima serie. Era un personaggio che adoravo, come anche quello di Lorenzo Monti (Stefano Pesce). E, se devo esser sincero, mi sarebbe piaciuto vedere una storia d’amore del commissario Benvenuto (Simone Corrente), che restasse fedele al suo orientamento sessuale iniziale. Insomma: tutti i commissari hanno avuto una famiglia… perché non lui?
L’anno prossimo Simone Corrente non reciterà più in Distretto di polizia. Ti auspichi che la serie venga confermata comunque? Quali storie vorresti che approfondisse maggiormente? Cosa cambieresti?
Sinceramente non mi dispiacerebbe che la serie venga confermata come “Nuovo Distretto di Polizia”, l’idea iniziale di Valsecchi. Malgrado il titolo non mi piaccia, trovo sia ora di cambiare aria, mantenendo comunque un collegamento con l’idea iniziale. So che è praticamente irrealizzabile, ma mi piacerebbe vedere uno spin-off riportando alla luce vecchi personaggi come la Scalise e Manrico.
Perché consiglieresti ai lettori Distretto di polizia?
Consiglio Distretto di Polizia perché è una serie che prende. Come ho già detto, le sue storie d’azione, unite a alle vicende personali dei protagonisti, sono un mix di coinvolgimento puro. Distretto è una grande famiglia sempre in movimento… e aspetta anche i lettori di Cinetivù! Insomma: provare per credere!
I fan della serie dove possono trovarvi?
I fan della di distretto possono trovarci visitando il sito http://www.distrettodipolizia.tv/ e possono iscriversi al forum www.distrettodipolizia.tv/forum per discutere della serie con noi. Ci sono anche diversi gruppi su Facebook come http://www.facebook.com/pages/Distretto-di-Polizia/103980322970873 e http://www.facebook.com/pages/Distretto-di-Polizia/39345169457. Se ancora non vi basta, potete trovare altre notizie di distretto sul sito delle fiction Mediaset http://www.fiction.mediaset.it/.
Gran bella fiction 😉