Il reality show è il genere per eccellenza della neotv, negli ultimi anni siamo stati bombardati da programmi come Il Grande Fratello, L’Isola dei Famosi o La Talpa; essendo un genere nuovo ha una storia molto breve ma decisamente ricca e degna di nota. Anche la cucina ha i suoi. Il numero di format immessi nei mercati internazionali è davvero esorbitante ma loro qualità risulta alquanto scarsa.
Spesso capita che i concept siano molto simili e in molti casi non lascino spazio alle sperimentazioni che il genere concede e in un certo senso richiede. Problema questo, comune ai reality di qualunque natura, che cambiano la location ma non il contenuto.
Vediamo due esempi. Il primo Your Place or Mine, è stato prodotto nel 1999 in Inghilterra dalla BBC1. Il concept vede un famoso chef sfidare una mamma. Il cuoco, francese, viene invitato a scambiare il proprio lavoro con una madre di famiglia. I due protagonisti entrano nei panni dell’altro per qualche settimana alla fine delle quali verranno giudicati: la mamma dai clienti del ristorante mentre lo chef dai figli della signora.
Il secondo esempio è Cooking for Love, prodotto nel 2000 in Canada e esportato in Polonia nel 2001. Il concept vede tre concorrenti di sesso maschile alle prese con i fornelli. L’obiettivo è preparare in 30 minuti, senza l’aiuto di una ricetta, un piatto che dovrà soddisfare il palato di una giovane donna. Alla fine della gara e della degustazione la ragazza dovrà scegliere il piatto che ha gradito di più con concorrente annesso.
Come già detto i due format non sono particolarmente originali ma la loro forza sta nella bravura degli chef – conduttori che riescono a coniugare la passione per i fornelli con la passione per il piccolo schermo. In Italia, l’unico esempio di reality culinario è stato Il Ristorante, condotto da Antonella Clerici, che non ha avuto i risultati sperati. Tutto il resto è game show…