Esistono tante brutte azioni che un politico non dovrebbe mai fare. Azioni spietate e riprovevoli che meritano sanzioni pesanti. Tra le tante, andare spontaneamente ospite in un programma di Barbara D’Urso credo sia una delle più gravi. Quando ho letto che il senatore Marino Mastrangeli era stato espulso dal Movimento di Beppe Grillo a causa delle ospitate da Barbara D’Urso, ho pensato: “Troppo poco… dovevano dargli l’ergastolo, rinchiuso per sempre con Sabrina e Cosima Misseri”. Poi ho realizzato che il problema fosse l’ospitata tv in generale e si è spento l’entusiasmo.
In poche parole, ha scelto di farsi ospitare in varie trasmissioni televisive, in particolare nei vari programmi di Barbara D’Urso, e ha pagato con l’espulsione dal movimento. Così il senatore Marino Mastrangeli è fuori dai Cinque Stelle, almeno stando alla decisione dell’assemblea dei parlamentari. Ora la parola definitiva passa alla rete, cioè agli iscritti al movimento.
Per difendersi meglio, il senatore aveva anche chiesto la diretta streaming. O meglio, per usare le sue parole, l’aveva proprio pretesa: “la pretendo, così possono vederla 8 milioni di italiani, i 786 mila laziali che mi hanno votato e i 50 mila iscritti al Movimento 5 Stelle”. Peccato che la diretta si sia interrotta nel momento di massima tensione, nel bel mezzo della discussione e prima della votazione finale. I potenti mezzi del Movimento Five Star (strano che Luciana Littizzetto non lo abbia ancora soprannominato così).
A prescindere da tutto, non è forse esagerato espellere una persona per delle semplici apparizioni televisive? Sarà anche un loro regolamento interno, ma un politico deve rendere conto alla gente del proprio mestiere e la televisione è l’attuale strumento di massa per eccellenza. Paradossalmente, è come se un dipendente privato si rifiutasse di rendere conto dei propri risultati ad un suo dirigente.
Anche Berlusconi ha avuto da ridire: “Sono rimasto stupito dall’incapacità totale di questi signori, un branco di burattini che prendono ordini da uno squilibrato”. E se lo dice uno che ha convinto tutti gli esponenti del proprio partito a manifestare per lui davanti al tribunale, direi che siamo proprio messi male.