Il titolo dell’articolo potrà sembrare maleducato per alcuni, altri probabilmente condivideranno il pensiero, accompagnandolo con altre parole decisamente censurabili. Provo a spiegarmi meglio: ieri pomeriggio Valeria Marini si è sposata con l’imprenditore siciliano Giovanni Cottone. “E quindi?”, sarebbe la risposta sensata di chi non ha sbattuto fortemente la testa contro uno spigolo di casa. E quindi ieri Rai 1 si è letteralmente fermata per documentare l’evento tanto atteso, le nozze di una showgirl che, Isola dei Famosi a parte, non lavora in tv da anni.
Intendiamoci, massimo rispetto per Valeria Marini. Chiunque abbia il coraggio di gonfiarsi le labbra in quel modo e andare in giro credendosi sexy, merita il mio rispetto assoluto e incondizionato, quantomeno per il coraggio. Ma, se le nozze di William & Kate meritavano in qualche modo ore e ore di diretta (sono pur sempre i reali di Inghilterra) francamente trovo assurdo che la Rai – televisione pubblica – debba dedicare così tanto tempo al matrimonio di Valeria Marini. Su Twitter è praticamente esplosa la polemica che sostanzialmente verte su un’unica questione: “perché dovremmo continuare a pagare il canone?”. Sarà populista, come gran parte dei trend che nascono sui social network, ma il concetto di base non è sbagliato.
Ovviamente un evento del genere non poteva non regalarci delle pelle trash: il “sobrio” abito da sposa della Marini, il ricevimento allietato da deliziose fate annunciate da un eccitantissimo Enzo Miccio, la bestemmia di una guardia del corpo scappata in diretta su Rai 1 (la rete cattolica per eccellenza) e lo sguardo giustamente incredulo di un gruppo di turisti inglesi. Per non parlare degli abiti degli invitati: Brigitte Nielsen probabilmente pensava di andare realmente alle nozze reali e quindi si è presentata con un improbabile cappello lucido stampato, per non parlare di Cristina Chiabotto che sembrava impersonare la sua amata bottiglia di acqua Rocchetta.
Settecento invitati (tutti amici, ha dichiarato la sposa), gran parte vip, hanno assistito all’evento dell’anno. E così, mentre Parietti, Bonolis, Venier, De Sica, Tantangelo, D’Alessio, Signorini e compagni si godevano il meritato rinfresco, a noi resta una sola domanda: bello… ma chi se ne frega?