Servizio Pubblico, la puntata con Berlusconi e Santoro ha sbancato. Dati Auditel da record per La 7. Un picco nel momento della rissa tra Michele Santoro e Silvio Berlusconi. C’è chi dice che sia stato meglio che guardare Sanremo e chi s’era organizzato con gli amici come per una finale dei mondiali. Con picchi di 10 milioni di telespettatori, ieri Servizio Pubblico è stato lo show più visto. Ma se Michele Santoro con Silvio Berlusconi ha vinto la gara degli ascolti, molti pensano che abbia perso una grande occasione.
Pare che Silvio Berlusconi abbia passato l’intera giornata di ieri ad allenarsi con il suo staff per sostenere la prima serata in terra nemica: lo studio di Servizio Pubblico con Michele Santoro, Marco Travaglio e Vauro. Si deve essere rilassato quando si è seduto di fronte a Luisella Costamagna e Giulia Innocenzi. Da prima sulla difensiva, si è lentamente calmato anche se il piede, agitato in modo nervoso, lo tradiva. Dopo tutto c’era sempre Marco Travaglio. Solo che, il giornalista, invece di incalzarlo con le giuste domande, si è limitato a leggere i suoi due interventi, entrambi principalmente orientati sugli scandali sessuali che hanno coinvolto Silvio Berlusconi. Ma le questioni cruciali sulle quali avrebbe potuto orientare il discorso, gli italiani lo sanno bene, dovevano essere altre. Un’occasione persa da un punto di vista giornalistico. Una resa. Santoro ha venduto l’anima all’Auditel?
Chi lo sa. Di fatto Michele Santoro, ieri con Silvio Berlusconi, ha raggiunto ascolti da record. È stata questa la sua vittoria. Il programma da un punto di vista televisivo è stato costruito ad arte. L’ospite è stato accolto nel migliore dei modi, messo a suo agio, tra battute, sorrisi e facili domande. L’obiettivo era trattenerlo il più a lungo possibile. Se se ne fosse andato dopo venti minuti che si sarebbero detti i presenti? In un crescendo di trappole seminate qua e là fino all’esplosione centrale, quando Santoro ha perso le staffe ed è scattata la rissa. Il siparietto, degno di un vecchio varietà del sabato sera, in cui i due alzano le voci, uno minaccia di andarsene, l’altro rifiuta la stretta di mano, quello infine resta, ma prima come in una stupidissima gag pulisce la sedia dove era seduto il nemico.
Il dubbio che Santoro abbia alzato i toni con grandissima abilità e maestria si fa strada nello spettatore smaliziato. La lettura di Silvio Berlusconi del testo (che sembrava leggere li per la prima volta) in cui non si faceva che elencare le cause civili perse da Marco Travaglio, nel tentativo di screditare la sua persona, era talmente patetica che sarebbe bastato liquidarla sul finale con qualche osservazione pungente da parte degli ospiti. Era la solita macchina del fango quella che tentava di guidare Silvio Berlusconi. Non stava rispondendo di sè e del suo operato politico, non stava argomentando le osservazioni che gli aveva posto il giornalista: si stava limitando a leggere un testo in cui erano elencate vicende legate alla carriera di Marco Travaglio, comuni a moltissimi giornalisti in una società democratica. Il punto era screditare Travaglio, non affrontare gli argomenti per cui era stato invitato a Servizio Pubblico né tanto meno fare campagna elettorale.
La rissa tra Berlusconi e Santoro aveva qualcosa di grottesco. Santoro fa uscire di scena Travaglio, che muto resta ad ascoltare un’accesa discussione che lo riguarda (salvo un piccolo intervento sul finale). Michele Santoro, come un capo comico gestisce il palco e Silvio Berlusconi, una spalla perfetta, pure con i gesti e le movenze (la mano tesa al nemico, le dita a picchiettare sulla spalla di Santoro, la sedia da pulire per finta) ce la mette tutta a sostenerlo. Gianni e Pinotto, Titti e Silvestro, Cip e Ciop, le sorelle Kesler? Ieri sera su La 7 è andato in onda un grandissimo show. Altro che Sanremo. Da un punto di vista televisivo, Michele Santoro ha vinto. La scaletta, i tempi comici, i cambi improvvisi dei toni. Chapeu.