In piena par condicio Maurizio Costanzo su Raidue questo pomeriggio ha senza mezzi termini attaccato la nomina dei nove sottosegretari decisa dal governo Berlusconi. Lo storico anchorman nella puntata del Maurizio Costanzo talk dedicata (già lo scorso 22 aprile se n’era occupato) alle vittime e agli ammalati di SLA, sclerosi laterale amiotrofica, ha palesemente espresso la sua contrarietà rispetto alla decisione del consiglio dei ministri di nominare nove sottosegretari, definita una “vergogna“.
Così Costanzo s’è rivolto apertamente ai nuovi sottosegretari, evidenziando, grazie anche alla presenza di Erminia Manfredi, moglie dell’attore Nino, da tempo sensibile all’argomento con l’associazione Viva la vita onlus (di cui è Presidente onorario), come con anche “metà dei sottosegretari si sarebbe potuto pagare soldi per i 5000 italiani ammalati di SLA“. In particolare Costanzo e i suoi ospiti hanno contestato il ritardo che il governo ha accumulato per lo stanziamento di 100 milioni di euro dedicato ai malati di Sla, fondo al momento inutilizzabile.
Insomma, il governo (Ministero del lavoro e della salute) promette, ma non mantiene e quindi – è la tesi del conduttore – non dovrebbe “nemmeno pagare lo stipendio ai nuovi nominati“. E così Maurizio Costanzo, in piena campagna elettorale, ha dato lettura dei nove sottosegretari: Roberto Rosso – Agricoltura, Luca Bellotti – Welfare, Daniela Melchiorre e Catia Polidori – Sviluppo Economico, Bruno Cesario e Antonio Gentile – Economia, Aurelio Misiti – Infrastrutture, Riccardo Villari – Beni Culturali, Giampiero Catone – Ambiente, accompagnando nell’ultimo caso il nominativo con un sarcastico “e chi se ne frega“.
Pierluigi Diaco, compagno d’avventura televisiva di Costanzo, ha ironicamente commentato “Oggi non ci stiamo inimicando nessuno“. Poco dopo il momento di “metatelevisione” (come Diaco lo ha definito), il popolare giornalista ex conduttore di Buona domenica, s’è alzato e ha letto, uno per uno, 62 nomi di persone malate di SLA, mentre in sovrimpressione comparivano uno dopo l’altro. Con la promessa di ripetere tale elenco almeno una volta a settimana.