Otto e mezzo rappresenta un’ora di approfondimento politico e culturale che La7 ci propone all’omonima ora, le 20:30. con replica alle 01:15. Il format storico della trasmissione non è cambiato, laddove la conduzione è affidata a Ritanna Armeni e Lanfranco Pace.
I due giornalisti ci offrono una conduzione a mio avviso più efficace quelle precedenti, con particolare riferimento ovviamente a qulla condotta da Giuliano Ferrara, fortemente intrisa delle idee stesse del conduttore, portando lo spettatore a un senso di ridondanza.
Otto e mezzo è sempre stata caratterizzata da un certo interesse verso le questioni “calde”, alla ricerca di approfondimenti relativi ad argomenti di primissima attualità e di una certa importanza per rispetto al mondo politico-culturale del momento.
Questo aspetto di “attualità istantanea” da una marcia in più a Otto e mezzo rispetto ad altri programmi di attualità, in quanto spesso questi si riducono e si riconducono a discorsi su macro-temi trattando i quali è veramente complesso arrivare a delle conclusioni.
Se facciamo una lista di tutti i personaggi che hanno respirato, parlato, che si sono incavolati nello studio di Otto e mezzo possiamo metterci comodi. Il programma è sempre stato apprezzato per tutta una serie di aspetti che la caratterizzano, in primis le modalità con cui vengono effettuate le interviste.
Abbiamo visto Tinto Brass e Giuglio Scarpati, la Moratti, Anna Finocchiaro, Flores D’Arcais, direttore di Micromega, Paola Binetti, Mario Carraro, Jacopo SIlva, e infiniti altri.
All’inizio della recensione ho citato il problema delle idee personali inserite nel contesto di una trasmissione che parla d’attualità. Non penso si tratti necessariamente di un aspetto negativo, penso solo che non questo non debba diventare la guideline della trasmissione.
Le interviste vengono condotte in modo molto serio e pacato, le domande sono mirate e c’è un’ottima risposta da parte degli ospiti che tendono a non fornire risposte preconfezionate, ma vengono in qualche modo stimolati alla riflessione.
Si prende le mosse da un evento, una battuta, un qualcosa, anche superficiale, che ha fatto notizia, per poi giungere a temi più profondi, di cui il pretesto è solo il banale incipit. Gli ospiti appartengono spesso a fazioni politico/culturali fondamentalmente in opposizione, e questo stimola ulteriormente il dialogo e la conversazione.
I conduttori, da bravi giornalisti, intervengono in modo deciso ma rispettoso, anche in modo polemico ma mai in modo gratuitamente provocatorio. Lo scopo primario non sembra essere quello di fare dello spettacolo ma quello di diffondere informazione, il che è veramente un ottimo aspetto della trasmissione.
Traspira l’intenzione vera di sviscerare le questioni, e le affermazioni vengono commentate in tandem, soppesate, non si perde un grammo di informazione,
Tanto per cambiare La7 ci regala un pò di qualità. Comincio a non meravigliarmi più.