Edizione straordinaria per la rubrica semiseria di televisione. Scusate, non resisto. Ci ho preso gusto. Ieri ho visto Servizio Pubblico. Sembrava il teatro dell’assurdo. Tutti a parlare di Grillo senza Grillo. Tutti a dirne una sul M5S senza il M5S. Poi è arrivata Angela Bruno o meglio Bruno Angela. Seratona su La7.
Qui su cinetivu la questione era già stata posta: come faranno a essere credibili programmi di approfondimento politico che non vedono la partecipazione del più grande partito (ops, movimento) italiano? Non è di certo una mancanza di professionalità imputabile a chi questi talk show li realizza. Loro, ci scommetto, pagherebbero oro per aver Grillo in TV. Il punto è che una delle regole cardine del M5S è la non partecipazione ai salotti televisivi. Il risultato? Come ha detto bene ieri Santoro: Grillo è sempre in tv. Filmati dalle piazze, spezzoni di interviste rilasciate a testate estere, testimonianze di chi lo vota e sostiene. Tutti ne parlano. Tutti lo aspettano. Come fosse Godot. Lui, per l’appunto, non arriva mai.
Che dire? Ci vuole una certa maestria drammaturgica per costruire uno (talk) show senza il protagonista. Ieri non c’era nemmeno Travaglio in studio. Ha letto il suo monologo in collegamento da un teatro. Ovviamente era tutto dedicato a Beppe Grillo. Anzi: ai giornalisti e ai politici che avevano sottovalutato il fenomeno Movimento Cinque stelle. E ancora un’alternanza di filmati e interventi live ha dato ritmo e struttura al programma, pur in assenza del soggetto intorno al quale si animava il dibattito. Dalla gente in Piazza San Giovanni a Dario Fo, dalla casa di Grillo alla fabbrica di Carbonia. Chapeau.
Sorvoliamo sul pubblico che rideva alle spalle (e in faccia) a Mara Carfanga, la testimonianza fortissima dell’operaio di Carbonia, l’intervento della ragazza che ha messo on line la petizione affinché Grillo collabori con il Pd… perchè mentre i toni diversissimi si mescolano nel magma indistinto che fa la televisione, arriva lei. Angela Bruno o meglio Bruno Angela (come lei stessa si presenta).
E se da donna e da cittadina non posso che esprimere massima solidarietà alla giovane e tenace Signora Bruno, facendo mia la sua battaglia nel rispetto delle donne, ieri per un momento ho pensato che quella fosse Virginia Raffaele. È stata fantastica: nella gestualità e nei toni, nelle parole e negli sguardi. Così semplice da risultare spiazzante, soprendente. A modo suo, ha detto tutto quello che voleva dire (anche se non ci giurerei, pare ne avesse talmente tante da dire…) e – confesso – m’ha fatto ridere di gusto. Le avrei battuto le mani: una persona comune, senza maschere, che finisce a fare più spettacolo dei teatranti. Viva Angela Bruno o Bruno Angela. Fosse stata un personaggio pubblico e non una cittadina, forse Virginia Raffaele l’avrebbe davvero trovata d’ispirazione…
“The Big Bang TV” è la nuova rubrica settimanale di Sara Lorenzini. Scrittrice, romana, classe 1981, ha pubblicato con Mondadori “Diario semiserio di una redattrice a progetto” (2010) e “45 mq la misura di un sogno” (2013).