Le Iene (21.10, Italia 1). Argomenti: Niccolò Torielli raggiunge un sedicente mago di Ragusa che afferma di poter curare l’omosessualità; Sabrina Nobile intervista Sara Tommasi in merito alle sue conoscenze finanziarie; Luigi Pelazza raccoglie l’appelle di un minorenne sudamericano che ha trovato il coraggio di rivelare di essere stato abusato dallo zio quando aveva 14 anni; Filippo Roma incontra nuovamente l’Onorevole Franco Barbato.
Piazzapulita (21.10, La7). Titolo: “C’E’ CHI DICE NO” Nel futuro dell’Italia ci sono la Tav e Mario Monti? Sul carro del governo tecnico salgono in tanti, e c’è già chi prepara la grande coalizione per le elezioni del 2013. Interverranno il leader Udc Pier Ferdinando Casini, il capogruppo PdL alla Camera Fabrizio Cicchitto, Debora Serracchiani, eurodeputato PD, Nicola Fratoianni, Assessore alle Politiche giovanili della Puglia SEL, l’editorialista del Corriere della Sera Antonio Polito, Marco Ponti, docente di Economia al Politecnico di Milano, Michele Boldrin, economista della Saint Louis University e Marco Damilano giornalista de l’Espresso. In diretta dalla Val Susa, Alessandro Sortino sarà in collegamento con il popolo dei NO TAV. Nel corso della puntata saranno resi noti i risultati dei sondaggi di Antonio Noto per IPR marketing.
Servizio Pubblico (21.10, Cielo e tv locali). Titolo: “Un leader politico” Argomento: L’Europa celebra i primi cento giorni del governo tecnico, ma la politica che fine ha fatto? La protesta della Val di Susa denuncia la difficoltà della politica a rapportarsi con i movimenti: la crisi di leadership può scavare un vuoto ancora più profondo nella democrazia? Ospiti in studio il segretario del Partito Democratico Pier Luigi Bersani, Maurizio Landini, leader della Fiom-Cgil, l’economista Irene Tinagli, il costituzionalista Michele Ainis, il filosofo Stefano Bonaga. In collegamento dalla Val di Susa il nostro Sandro Ruotolo.
Matrix (23.30, Canale 5). Titolo: Concordia e Aleegra: la maledizione della Costa Crociere).
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I noTAV non dicono quanto si spreca per far salire fino al Frèjus un treno in termini di energia e quindi di inquinamento, la velocità di un treno dipende dalla tortuosità del tracciato e dalla pendenza della linea, potenziare l’esistente non è possibile più di quanto si già stato fatto e la velocità non può superare i 100 km/h. Beppe Grillo da azionista Telecom sosteneva che il bilancio doveva considerare l’installazione delle fibre ottiche non un costo ma un investivento in quanto avrebbe prodotto utili in seguito. Ora sostiene che il TAV, la fibra ottica del trasporto, è un costo non sostenibile. Se 170 anni fà quando venne realizzato il Frèjus forrero esistiti i noTAV oggi valicheremo le Alpi in groppa agli elefanti di Annibale, l’impatto ambientale della A32 è devastante rispetto ad un treno che su una linea a doppio binario occupa meno della metà di una sede autostradale e sta quasi tutta sotto terra.
Ma quali strani interessi hanno i partiti politici per continuare a insistere su questa tav Torino Lione che ci costerebbe 20 miliari di euro che non abbiamo? Ci sono gia’ i treni che trasportano le merci e sono sottoutilizzati. Ascoltiamo le persone che ci capiscono come il profesor Marco Ponti.
Ho lavorato come macchinista per 38anni su quella linea e so di che parlo. Ho guidato tutti i treni dai merci ai TGV e so molto bene cosa significa far politica per non trasportare le merci su ferro per facilitare la gomma. Altri stati europei per evitare inquinamento obbligano i TIR a salire sui treni, noi invece chiudiamo le linee ferroviarie per mantenere la autostrade di Gavio e Benetton. Per mandare un merci in salita servono 2 locomotive da 6 megawatt, mentre su una linea in pianura ne basterebbe una da 2 megawatt per viaggiare al doppio della velocità. Noi acquistiamo elettricità nucleare oppure bruciamo petrolio a tonnellate e dell’inquinamento climatico non ci importa nulla.