1975: Il suddetto sistema viene perfezionato introducendo la computerizzazione del processo di comando. Avanzamento, arresto, arretramento e ricerca dell’anello desiderato avvengono automaticamente.
1980: Si entra nell’era elettronica, sostituendo il proiettore e la pellicola cinematografica con il videonastro e la videoproiezione, sia su monitor che su schermo. Tutto il materiale cinematografico viene duplicato su videonastro e con esso si procede al doppiaggio e a tutte le successive lavorazioni di sincronizzazione e mixage.
Il processo di avanzamento, arresto e arretramento avviene automaticamente, mentre il materiale visivo viene contrassegnato da un “time-code” (tempo/fotogramma), leggibile sulla scena stessa. Il videoproiettore il registratore a nastro magnetico perforato sono sincronizzati tra di loro con un codice elettronico.
Il processo di avanzamento, arresto e arretramento avviene automaticamente, mentre il materiale visivo viene contrassegnato da un “time-code” (tempo/fotogramma), leggibile sulla scena stessa. Il videoproiettore il registratore a nastro magnetico perforato sono sincronizzati tra di loro con un codice elettronico.
1982: Con una nuova tecnica di sincronizzazione del dialogo, che elimina l’intervento manuale sul nastro magnetico perforato, si inizia l’ultima fase con l’introduzione di registratori a nastro magnetico da 1/4”, ½”, 1”. Questi registratori sono perfettamente sincronizzati con codice elettronico al videoproiettore. Con questo sistema scompare il nastro magnetico perforato con relativi registratori e si annulla completamente il consumo di nastro magnetico.
1990: La grande innovazione è il passaggio dal sistema di registrazione analogico, basato sui segnali elettrici, a quello digitale, basato sui segnali numerici, utilizzando il codice SMPTE per la sincronizzazione tra audio e video. Questo introduce la possibilità di incidere su 8 o più piste un suono privo delle degradazioni che derivano dal ricorso a supporti magnetici. Vengono utilizzate macchine che salvano i dati su dischi magneto-ottici, su cui è possibile riservare anche il video, o su disco rigido.
La Sala
La sala del doppiaggio è il luogo in cui si svolge il doppiaggio propriamente detto. La sala è divisa in due spazi, uno dove recitano i doppiatori e l’altro dove c’è la strumentazione. Il primo luogo è insonorizzato ed è composto dal leggio, dove si appoggia il copione che si dovrà eseguire, dai microfoni, posti sia davanti al leggio che in altri punti della sala, utili a catturare in maniera differente la voce e dallo schermo dove passano gli anelli. Qui agiscono i doppiatori e l’assistente di doppiaggio.
La sala del doppiaggio è il luogo in cui si svolge il doppiaggio propriamente detto. La sala è divisa in due spazi, uno dove recitano i doppiatori e l’altro dove c’è la strumentazione. Il primo luogo è insonorizzato ed è composto dal leggio, dove si appoggia il copione che si dovrà eseguire, dai microfoni, posti sia davanti al leggio che in altri punti della sala, utili a catturare in maniera differente la voce e dallo schermo dove passano gli anelli. Qui agiscono i doppiatori e l’assistente di doppiaggio.
L’altro spazio, dove lavorano il direttore di doppiaggio e il fonico, è formato dalle apparecchiature di missaggio audio e video, da vari schermi, dove passano gli anelli, e da sedie, dove i doppiatori aspettano il loro turno per incidere.
Le due zone sono divise da un vetro, che dà la possibilità alle persone nelle due diverse stanze di comunicare a gesti e al direttore di doppiaggio di seguire i doppiatori durante l registrazione. Lo stesso direttore di doppiaggio può dare dei consigli durante le pause accendendo un microfono che lo mette in comunicazione con l’altra sala.
Continua…
Nella foto: Simona Izzo