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Still Life, Uberto Pasolini parla del suo film di successo

Still Life è un film di successo a basso costo -con oltre un milione di euro di incassi- diretto da Uberto Pasolini, regista italiano che si è dedicato in questa sua seconda opera da ritenersi una pellicola low budget: dopo una carriera trentennale in Inghilterra come produttore per film stranieri.

Uberto Pasolini sta riscuotendo piccole soddisfazioni grazie a Still Life, da poco uscito dalla distribuzione commerciale e approdato al cinema delle seconde visioni, forse quello che rende di un film un titolo di culto: il regista si è dichiarato sorpreso, poiché la trama sembra proprio non essere avvincente e appetibile per gli ormai dilaganti gusti americanizzati a pallottole ed effettoni digitali esagerati; intervistato telefonicamente da Il Fatto Quotidiano:

In Italia, a differenza della Gran Bretagna, esiste ancora un mercato di nicchia.

La distribuzione di un film come Still Life non è delle più facili, visto che Uberto Pasolini racconta della difficoltà di far uscire titoli firmati da Ken Loach (che dopo nemmeno due settimane sono fuori programmazione), ma dopo l’uscita in Italia e Svizzera sbarcherà in primavera in Giappone, Corea del Sud e Stati Uniti:

Il mio film è stato aiutato molto dal passaparola e anche da una copertura mediatica che qui in Inghilterra me la sogno. Anche la critica l’ha trattato in modo strabiliante e in certi casi, dico sul serio, senza giustificazione oggettiva.

Il produttore cinematografico Pasolini si ritiene ceduto per sbaglio alla regia:

Preferisco essere un produttore sempre presente sul set e creativo, come vuole la tradizione anglosassone. Sono regista per sbaglio.

Infine, su La Grande Bellezza candidata all’Oscar:

Un film molto bello. Non ho letto nulla delle parole di Sorrentino, ma per me questo film è un omaggio a Fellini e il parallelo tra Mastroianni e Servillo è ovvio.

Non penso nemmeno che sia un’opera che descriva l’Italia come gli americani si aspettano. Gli italiani sono molto critici quando si tratta di parlare del proprio cinema: del resto quale altro film avrebbe dovuto rappresentare l’Italia agli Oscar?

Trovate l’intervista integrale su ilfattoquotidiano.it, cogliamo l’occasione per la bella intervista di Davide Turrini.

 

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