Home » Recensione: Io sono leggenda

Recensione: Io sono leggenda

Serata di cinema molto attesa quella di ieri: 20 minuti di fila per accaparrarmi un biglietto, sgomitando con chi come me voleva verificare personalmente la grandezza di un film tanto pubblicizzato.

Sala piena come nella migliore tradizione del venerdì sera, buio, silenzio, titoli di testa: “Io sono leggenda”. Anno 2009 e già mi girano le scatole per la scelta della data. Mi sia consentita un’opinione personalissima: o si punta sull’anno in corso oppure si sposta il tutto di almeno una decina di anni!

E va bene, speriamo che la trama mi faccia dimenticare questo particolare irritante ed insolito. La dottoressa Krippler ha scoperto una cura contro il cancro che lascia scarso margine di errore, dando la sicurezza quasi totale sulla sua efficacia. Tre anni dopo sulla Terra non c’è più traccia umana: uno sterile deserto in cui l’unico sopravvissuto è il virologo militare Robert Neville, immune all’effetto del virus distruttivo, che cerca di trovare una cura per rimettere le cose a posto.


A fargli compagnia il cane Sam e alcuni manichini con cui si diletta ad intrattenere conversazioni, mentre aspetta che qualcuno riesca a rispondere al suo messaggio radio, registrato nella speranza di trovare qualcuno ancora vivo. In realtà, altri esseri viventi sono rimasti sulla Terra, ma sotto forma di zombie che cercheranno in tutti i modi di infettare anche lui.

Vi risparmio il finale, anche se sarei tentata di rivelarlo, per evitare che altri come me restino fortemente delusi da una pellicola che prometteva di ricalcare quasi fedelmente il romanzo di Richard Matheson e che invece è stata trasformata nella solita americanata dell’eroe solitario, che combatte contro tutto e tutti per la salvezza dell’umanità.

Will Smith ce la mette tutta a prendere su di sé il peso di un film interamente costruito sul suo personaggio, ma la sceneggiatura è al di sotto delle aspettative: lenta, spesso prevedibile, con le rare scene d’azione che non riescono a coinvolgere pienamente lo spettatore nella vicenda. Da salvare alcuni “dialoghi” tra il protagonista ed il suo cane, che alla fine risulta essere il personaggio meglio calato nella parte. Esagerazione? Probabilmente si, ma se vi aspettate un filmone, credo che la vostra delusione sarà simile alla mia.

Forse sarebbe stato meglio fare la fila per “L’allenatore nel pallone 2”. A domani l’ardua sentenza.

15 commenti su “Recensione: Io sono leggenda”

  1. Il film non lo ho ancora visto ma la tua recensione fa “lievemente” trasparire il fatto che non mi perderò granchè.Prova a dare un’occhiata,se lo trovi,a “The Omega Man” del 1971:basato sullo stesso romanzo ma,credo,molto più valido della recente trasposizione con will smith!

    Rispondi
  2. beh certo, non bisogna dimenticare che anche l’allenatore del pallone è tratto dall’omonimo best seller e che le tematiche psicologiche e sociali che affronta, non sono alla pari con l’interpretazione di will smith

    Rispondi
  3. il film non l’ho visto, e nemmeno lo guarderò. tra i vari motivi, il titolo: c’è qualcosa che stona, non so, che manca… forse un articolo?

    Rispondi
  4. Ieri ho visto questo bel film: mi è piaciuta la scelta dei titoli di testa solo dopo 10 minuti. e cmq gli zombie cercano d’infettarlo solo verso la fine, visto che pensano a tutt’altro! e forse va chiarito che dalla recensione fatta sembra di vedere una sorta di eroe sparazombie, ma non è così, visto che Will smith tenta di evitare gli zombi in ogni modo per non fare infettare la sua cagna (non il suo cane. Insomma Francis Lawrence realizza un film per niente scontato o banale e tantomeno un’americanata. Cmq nelle recensioni a volte ci piacerebbe conoscere il regista…. ammesso che tu l’abbia visto!

    Rispondi
  5. Questo film a mio avviso è stato veloce,Will Smith come sempre fantastico…bella la figura del cane che a mio modesto avviso era l’unico modo per il protagonista di rimanere ancorato alla realtà!Pollice su per Io sono Leggenda.

    Rispondi
  6. Mix di emozioni nel film di Lawrence.Il film lo fa Will Smith(emozionante la sua interpretazione);curata ricostruzione scenografica di una New Jork deserta e nello stesso tempo surreale,ogni fotogramma sembra una natura morta ridipinta magistralmente, scene da cardiopalma, l’unica nota negativa per i vampiri costruiti digitalmente. E’ il libro? Beh certo non è proprio la copia esatta ma l’idea di base è fedele.

    Rispondi
  7. non lo sarei forse andato a vedere a cinema… tutto sommato niente male, ma questi film apocalittici con finale moralista non mi entusiasmano. Lui come al solito molto bravo!

    Rispondi

Lascia un commento