Gran Gala per uno degli eventi cinematografici più attesi dell’anno: macchine di lusso con tanto di autista, vestiti firmati comprati per l’occasione e destinati a far la muffa in un armadio (e mica ci si può presentare due volte con la stessa mise!), sorrisi smaglianti da elargire a migliaia di fan appostati da ore nei pressi del red carpet, flash che illuminano a giorno, pronti ad immortalare stelle e stelline da ogni angolazione.
E poi il batticuore nell’attesa che il proprio nome venga pronunciato e le facce deluse di chi, pur applaudendo con sportività (o ipocrisia?), vorrebbe essere sul palco al fianco del presentatore di turno e stringere tra le mani l’ambito premio.
E’ così che immaginavate la serata di domenica 13 gennaio in quel di Los Angeles, per la consegna dei Golden Globe? Dimenticate tutto, perché la cerimonia è stata cancellata, la sala resterà tristemente vuota e non mi sorprenderei se qualcuno attaccasse sulla porta un cartello con scritto: “chiuso per sciopero”.
A dare l’annuncio la Nbc, network americano che avrebbe dovuto trasmettere la diretta della serata e che si è vista costretta a modificare la programmazione: uno special sui vincitori -che sono stati comunque designati-, la conferenza stampa in cui si annunciano i premiati e uno spettacolo di intrattenimento sulle varie feste organizzate in città per celebrare i neo possessori della statuetta.
I motivi che dividono gli sceneggiatori e le produzioni sono noti, ma si pensava che, nonostante lo sciopero, la serata potesse svolgersi regolarmente, alla faccia dell’annunciato boicottaggio di star del calibro di George Clooney, Angelina Jolie, Tom Hanks, Cate Blanchett, Denzel Washington, Daniel Day Lewis, Julie Christie e Viggo Mortensen, tanto per citarne alcuni.
Tutti solidali con gli sceneggiatori, tutti intenzionati a rinunciare al tradizionale pranzo che precede la premiazione al Beverly Hilton Hotel (pazienza, si faranno invitare a pranzo da mamma’), tutti uniti in una sola voce: questa serata non s’ha da fare! I vestiti resteranno nell’armadio, pronti per essere sfruttati alla prossima occasione, i sorrisi saranno sostituiti da una smorfia di disapprovazione ed i flash immortaleranno un unico uomo impegnato a leggere una fredda lista.
Chi sentirà pronunciare il proprio nome festeggerà ugualmente, magari con parenti ed amici, mentre chi di solito applaude ipocritamente il rivale premiato, potrà togliersi la soddisfazione di sfoggiare il proprio scurrile vocabolario, lontano da occhi ed orecchi indiscreti.
Ma chi ne farà maggiormente le spese è la sottoscritta, costretta lunedì mattina a scrivere un penoso articolo con una lista di nomi e di premi, nella speranza che per la notte degli Oscar cambi qualcosa.
Per ora una sola certezza: and the winner is… gli sceneggiatori!.
Io sto con gli sceneggiatori! Forza ragazzi non mollate! Nel mondo cinematografico a voi danno paghe da fame rispetto allo star system! Almeno c’è qualcuno che è capace di scioperare ad oltranza e non manifesta il venerdì per allungarsi il weekend!
Mi associo
sì anche io! loro sono quelli che in assoluto fanno il lavoro più difficile… gli attori e i anche i registi che vincono i premi sono solo la pedina di un copione scritto da uomini che troppo spesso restano nell’ombra!