Raffaele Cutolo è passato alla storia per aver ribaltato le sorti della camorra in Italia, facendo in modo che venisse rispettata al pari di quelle che allora erano già, purtroppo, realtà affermate come la Mafia e la Ndrangheta. Cutolo ebbe il coraggio di sfidare tutti, Stato compreso, non mostrando nessun segno di pentimento fino al giorno del suo decesso.
Il Camorrista
O professor vesuviano, questo il soprannome che viene affibiato al protagonista del film del 1986 diretto da Giuseppe Tornatore e con l’interpretazione, che ha reso questo film un cult della cinematografia, di Ben Gazzara attore anch’esso scomparso nel 2012. La trama del film ricalca un po’ quella che è stata la storia di Cutolo che in questo caso si chiama Franco o’ professore. Negli anni 50, quando o professore era ancora bambino, viene coinvolto in un raid camorristico di cui sconterà le pene anni dopo l’evento che l’aveva segnato, dove divenuto adulto decide di ammazzare una persona che aveva osato palpeggiare sua sorella Rosaria.
In carcere Vincenzo subisce una vera e propria trasformazione, dopo aver notato i trattamenti di favore che riceveva il boss Don Antonio detto o’ Malacarne. Con una frase che ad oggi riecchieggia sempre nelle menti di tutti quelli che l’hanno visto “O malacarne è un guappo di cartone” partì la sfida del professore contro i poteri forti e soprattutto nel diventare il capo dei capi della camorra. Fonda così un movimento denominato “Nuova Camorra Riformata” che ha poi successivamente avuto collegamenti con Cosa Nostra. Grazie a questo acquista il favore di molti affiliati che cominciano a rispettarlo e che porteranno alla dipartita poi del Malacarne. Grazie ad uno stratagemma che lo farà fuggire da un manicomio, la camorra comincia a controllare qualsiasi traffico in Campania e trasformando il boss Professore in un vero leader che arriva persino ad avere contatti con la politica. Il film termina poi con l’incarcerazione a vita che porterà poi a questo giorno dove Cutolo ha portato con sé molte di quelle ombre e segreti legati al periodo tra il 1976 e 1983. Nel film si vede la sorella prendere le redini dell’attività criminale dopo che il fratello è stato ormai incarcerato e mostra la stessa spietatezza con una scena dove viene eliminata quella che sembra essere l’amante dell’uomo che lei ama.
Ovviamente il film è sempre un’opera che si ispira a vicende ben più serie e come detto oscure che riguardano la vita del boss. Ne abbiamo parlato giusto perché è considerato un cult del mondo cinematografico, ma ci dissociamo da qualsiasi dimostrazione di sostenimento verso la criminalità.