Guardia e Ladri è un film diventato cult del cinema italiano grazie alla sua spiccata comicità che ovviamente è stata data da due interpreti di spicco dell’epoca. La coppia Aldo Fabrizi ed Antonio “Totò” De Curtis. Un film neorealista che non fu esente da critiche.
70 anni e non sentirli, è questo che trasmettono spesso i film di Totò. Le sue battute avanguardiste, la sua genialità, sono state esaltate anche grazie ad altri interpreti che lo affiancavano. Battute che ad oggi risultano ancora valenti su una società che faticherà sempre a cambiare completamente. Tra questi interpreti poi troviamo Aldo Fabrizi che in quanto a sagacia non si faceva mancare nulla ed ecco che uscivano film degni di nota di cui proprio “Guardia e Ladri” che spegne 70 candeline.
Il film parla del complicato rapporto tra un rappresentante della legge Lorenzo Bottoni (Fabrizi) ed un ladro Ferdinando Esposito (Totò) che era costretto a truffare per campare. I due battibeccano spesso tra sketch degni di nota, come la scena in cui Totò rinfaccia a Fabrizi che non può spararlo dopo che gli ha urlato “Fermo o sparo”. Un film che alla regia ha avuto due grandi nomi come Steno e Mario Monicelli. I due registi hanno dovuto scontrarsi parecchio con la critica prima di poter finalmente proiettare la pellicola.
Non esente dunque da critiche, ha rischiato di subire la censura perché all’epoca era intollerabile che un difensore della legge potesse fare amicizia con un ladruncolo. Ne valeva dell’immagine di tutti i corpi delle forze dell’ordine. Eppure dopotutto è diventato un cult che oggi festeggiamo e guardiamo ancora con piacere a distanza di 70 anni. Questo perché le battute dei due comici sono ancora oggi degne di nota. Indubbiamente questo è tra i migliori film dello stesso Totò, che non ne ha girati pochi.
Ricordi affettuosi riguardo ai retroscena sono stati Totò che si presentava sul set sempre a giornata inoltrata, perché secondo lui la mattina è “impossibile far ridere” e come dargli torto. Il ruolo di Fabrizi doveva andare inizialmente a Peppino, ma i registi hanno preferito qualcuno che avesse rappresentasse in maniera più vera il personaggio della legge, cosa che Peppino non poteva fare essendo un interprete più farsesco, seppur valido essendo stato la principale accoppiata di Totò. Anna Magnani doveva interpretare il ruolo della moglie di Bottoni, ruolo dato poi a Pina Piovani, ma il regista la scartò per aver avuto problemi di censura in un altro film con protagonista la stessa Magnani ed i timori di subire lo stesso scotto erano molti.