Se una volta erano le favole di Fedro a raccontare, attraverso gli animali dai comportamenti antropomorfi, l’uomo e il suo mondo, dai tempi di Bug’s life e Z La formica ci pensano la Pixar e la Dreamworks a descriverci utilizzando il regno animale.
Questa volta è il caso del film di taglio ecologista, che va tanto di moda negli ultimi anni, Bee Movie, ovvero lo scontro giudiziario che vede gli esseri umani imputati in un processo voluto dalle api.
Andiamo con ordine: Barry B Benson si è appena laureato quando capisce che come tutte le api anche lui avrà un ruolo nella macchina, stile Metropolis, del suo alveare, un ruolo che solo ipoteticamente può scegliere e che sarà per sempre. Barry non riesce ad accettare di dover passare tutta la sua vita a fare l’operaio, quando in realtà sogna di lavorare come impollinatore, quindi, disinteressandosi delle regole, esce all’esterno e, cosa ancora peggiore, infrange quella principale ovvero: non parlare con gli umani.
E’ però così che conosce una ragazza fioraia laureata in giurisprudenza e animalista, che lo appoggia nella causa che intenta alle industrie del miele, dopo aver visto lo sfruttamento stile campo di lavoro a cui sono sottoposte le api. Il processo è vinto, ma la nuova situazione creata non è esattamente quella sperata.
Candidato al Golden Globe Awards 2008, Bee Movie è un film che diverte i bambini per le gag, i colori, i personaggi e fa riflettere (sempre che a Natale uno ne abbia voglia) gli adulti: lo sfruttamento dei lavoratori, la sofferenza nel non poter scegliere per la propria vita, l’omologazione di massa sono temi molto più per grandi, anche se trattati in maniera light.
Ai bambini rimane comunque l’insegnamento di trattare bene il mondo di cui loro sono tante piccole rotelle utili a farlo funzionare.
Fra i momenti migliori vorrei ricordare le scene con Sting imputato, quella irriverente di Winnie Pooh preso di mira da un cecchino, il giro iniziale nell’alveare e la battuta conclusiva della zanzara avvocato, che rivendica, quasi come ruolo naturale, il suo lavoro in quanto da sempre abituato a succhiare sangue.
Per concludere: il film, scritto da Jerry Seinfeld, noto comico d’oltreoceano, non è forse all’altezza di Shrek, ma credo che si debba valutare per quello che è, ovvero un’ottima commedia d’animazione.
Ormai i film d’animazione non possono essere tutti considerati allo stesso modo, perché tendono a cercare di esplorare i generi cinematografici, ad esempio quello horror con Monster House, perciò, per quanto mi riguarda, cercherò sempre di confrontare per voi lettori, mele con mele come insegnava la mia maestra.
Come di consuetudine provo a consigliarlo. E così sia: consigliato a chi adora i film d’animazione in generale, a chi non si aspetta di ridere solo perché è un film Dreamworks, a chi vuole gustarsi una bella storia ben raccontata, a tutti i bambini e a chi li accompagna.
Questo film d’animazione è uno sballo!Le api,il miele,gli esseri umani(i veri animali)etc etc…Penso sia educativo per i più piccoli e divertente per i grandi,è un vero e proprio film ecologista.Complimenti Dreamworks!
wow!almeno avremo qualcosa da vedere a natale!curioso…bag’s life e “Z” la formica mi sono piaciuti se è sulla stessa linea sarà carino!