Ieri sera sono andati in onda la terza e la quarta puntata di Ris 5 Delitti imperfetti. Il primo episodio Tiratore scelto si apre con il ritrovamento al poligono del cadavere di Tommaso Corcione, 43 anni, campione regionale di tiro al bersaglio, che al momento del delitto si trovava al poligono per allenarsi, ucciso con un colpo di pistola alla testa. Non si rinviene l’arma del delitto ma viene analizzato il proiettile: si scopre che l’arma che ha ucciso Corcione anni prima venne utilizzata per un altro delitto, quello di Paolo Carta, imprenditore. Per tale delitto venne imputata e condannata una ex dipendente di Carta, con il quale a suo tempo ebbe uno scontro per motivi economici: Venturi (Lorenzo Flaherty) decide di riaprire il caso Carta, convinto che vi siano altre motivazioni alla base del delitto. Grazie al lavoro certosino di Claudia (Gea Lionello) medico legale, si scopre che il proiettile che uccise Carta era stato sparato da un palazzo posto a 50 metri dal luogo del delitto: per uccidere un uomo da quella distanza occorre certamente una buona mira, da campione regionale.
Parallelamente il Capitano Venturi continua le indagini sulla morte misteriosa di Valeria Baldini e di Don Mariano Zanacchi: in particolare vuole cercare un legame tra le due morti e il suicidio della dottoressa Margherita Sivori. Grazie all’esperto informatico Daniele Ghirelli (Fabio Troiano) viene ricostruita a computer la scena del crimine: si scopre che il corpo della Baldini era posto in modo tale da ricreare esattamente una lettera, la lettera M. Quale collegamento ci può essere tra le morti e gli assassini? Venturi ne è certo: si tratta di un gruppo, una setta che manipola le menti. Urge un esperto in materia: fa così il suo ingresso al RIS la bionda dottoressa Veronica Gambetta (Magdalena Grochosowska), esperta studiosa di sette e religione. La Gambetta chiede di ascoltare gli assassini della Baldini, Orlandi e Siciliano, ed è soprattutto il primo a dichiarare di odiare la mediocrità, e di volerla combattere.